mercoledì, dicembre 31, 2008

2009: SI RICOMINCIA DALLA GUERRA. VERGOGNA!



anno nuovo, morti nuovi...e pagano come sempre gli innocenti.


Inizio il 2009 con l'appello di PAX CHRISTI
: vi prego, urlatelo a chi potete!

FERMATEVI SUBITO, FERMIAMOCI TUTTI!

"Quello in corso a Gaza è un massacro, non un bombardamento, è un crimine di guerra e ancora una volta nessuno lo dice". P. Manauel Musallam, parroco a Gaza, 27 dicembre 2008
Un inferno di orrore, morte e distruzione, di lutti, dolore e odio si sta abbattendo in queste ore sulla Striscia di Gaza e sul territorio israeliano adiacente.
A voi, capi politici e militari israeliani,
chiediamo di considerare che insieme ai 'miliziani' di Hamas state colpendo, uccidendo e ferendo centinaia di civili palestinesi. Non potete non averlo calcolato. Non potete non sapere che a Gaza non esistono obiettivi da mirare chirurgicamente. Non potete non aver messo in conto che da troppo tempo è la popolazione di Gaza a vivere sotto embargo, senza corrente elettrica, senza cibo, senza medicine, senza possibilità di fuga. Le vostre crudeli operazioni di guerra compiono opera di morte su donne, bambini e uomini che non possono scappare né curarsi e sopravvivere, essendo strapieni gli ospedali e vuoti i forni del pane. Ascoltate i vostri stessi concittadini che operano nelle organizzazioni israeliane per la pace: "Siamo responsabili della disperazione di un popolo sotto assedio. Hamas da settimane aveva dichiarato che sarebbe stato possibile ripristinare la tregua a condizione che Israele riaprisse le frontiere e permettesse agli aiuti umanitari di entrare. Il governo d'Israele ha scelto consapevolmente di ignorare le dichiarazioni di Hamas e ha cinicamente scelto, per fini elettorali, la strada della guerra".
FERMATEVI SUBITO!
A voi, capi di Hamas,
chiediamo di considerare che i vostri razzi artigianali lanciati verso le cittadine israeliane poste sul confine, sono strumenti ulteriori di distruzione e, per fortuna raramente, di morte, e creano inutilmente paura e tensione tra i civili. Sono una assurda e folle reazione all'oppressione subita, che si presta come alibi per un'aggressione illegale. Se foste più potenti, capi di Hamas, vorreste forse raggiungere i livelli di distruzione dei vostri nemici? E non essendolo, a che scopo creare panico, odio e desiderio di vendetta nei civili israeliani che vivono a fianco alla vostra terra? Quali strategie di desolazione, disumane e inefficaci, state perseguendo?
FERMATEVI SUBITO!
E noi donne e uomini che apparteniamo alla 'società civile',
FERMIAMOCI TUTTI!
Sostiamo almeno un minuto accanto a tutti i civili che soffrono. Alle centinaia di ammazzati palestinesi, che per noi non avranno mai nome e volto, come alla vittima israeliana. Alle centinaia di feriti palestinesi e ai fortunatamente pochi feriti israeliani. A chi ha perso la casa. A chi non può curarsi.
E poi, tutti insieme, alziamo la voce: non è questa la strada che porterà Israele a vivere in pace e sicurezza. Non è questa la strada che porterà i palestinesi a vivere con dignità in uno Stato senza più occupazione militare, libero e sovrano.
I media italiani in questi giorni hanno purtroppo mascherato una folle e premeditata aggressione -e soprattutto l'insopportabile contesto di un assedio da parte di Israele che per mesi ha ridotto alla fame un milione e mezzo di persone- scegliendo accuratamente alcuni termini ed evitandone altri.
La maggior parte dei quotidiani e telegiornali hanno affermato che "è stato Hamas a rompere la tregua". Invece il 19 dicembre è semplicemente scaduta una tregua della durata concordata di sei mesi. L'accordo comprendeva: Il cessate-il-fuoco, la sua estensione nel giro di qualche mese alla Cisgiordania e la fine del blocco di Gaza. Questi impegni non sono stati rispettati da Israele (25 palestinesi uccisi solo dalla firma dell'accordo) e quindi Hamas non l'ha rinnovato. Ancor più precisamente, già ai primi di novembre, Israele aveva rotto la tregua con una serie di attacchi a Gaza uccidendo altri 6 palestinesi.
Aiutiamoci allora a valutare criticamente le analisi spesso falsate dei media per dare maggior forza ad altre voci diventate grida: Solo poche ore fa, proprio a Gaza, il Patriarca di Gerusalemme celebrava la Messa di Natale riprendendo il suo Messaggio natalizio:"Siamo stanchi. La pace è un diritto per tutti. Siamo in apprensione per l'ingiusta chiusura imposta a Gaza e a centinaia di migliaia di innocenti. Siamo riconoscenti a tutti gli uomini di buona volontà che non risparmiano sforzi per spezzare questo blocco."
La strada intrapresa invece, lastricata di sangue e macerie, condurrà la gente qualsiasi al macello. E i suoi capi alla sconfitta. In primo luogo alla sconfitta umana.

sabato, dicembre 27, 2008

UN POST DEDICATO: IL DISTURBO NARCISISTICO DELLA PERSONALITÀ

Voglio chiudere l'anno con un post dedicato.
Sì, dedicato a un disturbo della personalità che, finchè resta un capitolo del manuale di diagnosi psicoanalitica, ti sembra un problema tra i tanti che devi prepararti ad affrontare nel tuo lavoro di psicologo.
Ma quando diventa un incontro importante, quando si materializza nelle forme della persona cara che credevi di conoscere, quando cioè hai di fronte il manuale in carne e ossa, allora non sai se prendere le distanze dal narcisista o dal manuale.
Ma tant'è.
Così, alla fine del mio 2008, voglio lasciare traccia dell'incontro riportando in questo post un pezzo di manuale. A futura memoria.
Non si sa mai: si dovesse materializzare di nuovo...
BUON ANNO A TUTTI!


IL DISTURBO NARCISISTICO DELLA PERSONALITÀ

La caratteristica essenziale del Disturbo Narcisistico di Personalità è un quadro di tendenza alla superiorità, necessità di ammirazione e mancanza di sensibilità per gli altri.
Gli individui con disturbo narcisistico hanno, per la maggior parte del tempo, un’alta considerazione di sé. Essi abitualmente esagerano le proprie capacità, apparendo spesso presuntuosi. Credono di essere speciali, superiori, di dover essere soddisfatti in ogni loro richiesta e di avere diritto ad un trattamento speciale.
Si aspettano che anche gli altri riconoscano il loro status di persone speciali e, nel caso in cui questo accada, li idealizzano. Viceversa se gli altri mettono in discussione le loro qualità reagiscono con rabbia, risultando incapaci di mettersi in discussione ed accettare le critiche.
Gli individui con disturbo narcisistico di personalità generalmente hanno difficoltà a riconoscere che anche gli altri hanno desideri, sentimenti e necessità. Credono che le proprie esigenze vengano prima di ogni cosa e che il loro modo di vedere le cose sia l'unico giusto universalmente, mostrando indifferenza rispetto al punto di vista degli altri e incapacità di coglierlo. Così, per esempio, gli individui con disturbo narcisistico possono pretendere di evitare di fare la fila e di essere serviti immediatamente da commessi e camerieri. In ogni caso, anche se non lo pretendono, si infastidiscono oltre modo quando si trovano a dover rispettare le attese, le regole condivise, mal tollerando di non veder soddisfatti subito i propri bisogni.
Le relazioni interpersonali sono dunque tipicamente compromesse a causa di problemi derivanti dalle eccessive pretese, dalla necessità di ammirazione e dal relativo disinteresse per la sensibilità degli altri. Gli individui narcisistici, infine, sono spesso invidiosi degli altri, o credono che gli altri siano invidiosi di loro. Tendono a vedere gli altri in chiave competitiva e a lottare per stabilire e mantenere una posizione di supremazia.
Molto spesso, negli alti ruoli di qualunque gerarchia (aziendale, istituzionale, ecc.), troviamo soggetti con personalità narcisistica, in quanto le loro caratteristiche sono funzionali alla competizione sul lavoro. Ottengono elevati risultati senza rendersi conto di quanto molte persone facciano le spese dei loro atteggiamenti o rimangano ferite da essi.
Nelle relazioni interpersonali sono fallimentari. Scelgono generalmente partner deboli e sottomessi, che li ammirano e li fanno sentire importanti. Dopo un po’ di tempo, però, si annoiano, si sentono insoddisfatti e vanno alla ricerca di nuovi flirt, volti a stimolarli nuovamente, oppure tentano di trasformare il/la partner, manipolandoli a loro piacimento. Anche in amore vivono con un costante senso di competizione e il gusto che traggono dalla relazione e principalmente quello di conquista della “preda”. Vivono le relazioni sessuali con forte ansia da prestazione, il che talvolta li rende vittima di disfunzioni sessuali, che per loro costituiscono una tragedia.
Nei rari casi in cui entrano in relazioni con una persona “al loro livello”, che non li ammira, a cui sono loro ad attaccarsi veramente, soffrono di un’elevata ansia d’abbandono e, nel caso di una rottura, sprofondano nella depressione. Stessa sorte tocca loro nel caso in cui ottengano pesanti fallimenti sul lavoro o perdano una competizione importante.
In ogni caso i narcisisti, anche quando hanno la sensazione di avere tutto ciò che desiderano (successo, amore, soldi, ecc.) si sentono costantemente insoddisfatti e attraversano fasi depressive cui non sanno dare una spiegazione.
La terapia del disturbo narcisistico è molto difficile, anche per la loro totale inconsapevolezza del disturbo e dell’effetto che esso provoca negli altri. In genere arrivano ad una terapia soltanto perché si sentono depressi, ma le tradizionali terapie antidepressive non hanno efficacia. La terapia cognitiva a medio-lungo termine (da 1 a 2 anni) offre qualche possibilità di miglioramento, sebbene sia molto difficile modificare una struttura di personalità e, in questi casi, anche conquistarsi la fiducia del paziente e mantenerla elevata.


Il bisogno di distruggere la coppia deriva da un'aggressività primitiva contro la coppia edipica. Questi conflitti inconsci possono essere portati alla patologia dalla relazione madre-bambino. L'aggressione provocata, innescata o rinforzata da una madre fredda e rifiutante, da una trascuratezza grave, precoce o cronica, da una madre dimentica dei bisogni emotivi e della vita interiore del figlio; un rinforzo secondario tramite i conflitti con il padre ( o l'assenza di una disponibilità da parte del padre ) possono indurre invidia e odio intensi verso la madre. L'odio per le donne e l'invidia per esse possono diventare un potente motore inconscio che intensifica i conflitti edipici. Questi uomini odiano inconsciamente la donna desiderata.

Ciò che le persone narcisistiche hanno in comune è un senso interiore e/o terrore di inadeguatezza, vergogna, debolezza e inferiorità. I loro comportamenti compensatori possono essere molto diversi, ma rivelano preoccupazioni simili.

Il costo più pesante di un orientamento narcisistico è l'arresto dello sviluppo della capacità di amare. Il bisogno soverchiante di essere rassicurati del proprio valore toglie ogni energia per gli altri, tranne che nella loro funzione di oggetti-sè ed estensioni narcisistiche. Il narcisista invia dunque agli amici e ai familiari messaggi ambigui: il suo bisogno degli altri è profondo, ma il suo amore per loro è superficiale.

I narcisisti tendono a denegare rimorso e gratitudine. Il rimorso per un proprio errore o un'offesa arrecata implica l'ammissione di un difetto; provare gratitudine per l'aiuto offerto da qualcuno vuol dire riconoscere il proprio bisogno.

Scuse sincere e ringraziamenti sentiti saranno quindi rigorosamente evitati o gravemente compromessi nella persona narcisista, con grande impoverimento delle loro relazioni con gli altri.

Ci si può chiedere se le personalità narcisiste possano amare solo se stesse. Come ha osservato van der Waals, non è che il narcisista ami solo se stesso e nessun altro: egli ama male se stesso come ama male gli altri.

Nell'esame delle dinamiche sottostanti è di centrale importanza l'invidia preedipica, cioè una specifica forma di rabbia e di risentimento contro un oggetto di cui si ha bisogno ma che viene vissuto come frustrante o rifiutante. La cosa desiderata diventa così anche forma di sofferenza. Per reagire a questa sofferenza si sviluppa un desiderio cosciente o inconscio di distruggere, di sciupare e di prendersi con la forza ciò che viene rifiutato. La tragedia sta nel fatto che l'appropriarsi in modo rabbioso e avido di ciò che viene negato non porta alla soddisfazione, perchè l'odio per ciò che si desidera sciupa ciò che viene incorporato, e il soggetto finisce sempre per sentirsi vuoto e frustrato. Nello stesso tempo, dato che la bontà di ciò che l'altro ha da offrire è fonte d'invidia, la dipendenza da un oggetto d'amore diventa impossibile e deve essere negata. La personalità narcisistica ha bisogno di essere ammirata piuttosto che amata.

martedì, dicembre 23, 2008

AUGURI POVERI

Buon Natale a chi ha perso il lavoro;
Buon Natale a chi un lavoro non lo ha mai avuto;
Buon Natale a chi un lavoro lo ha e ringrazia Iddio per averglielo dato;
Buon Natale a chi cammina con le scarpe vecchie;
Buon Natale a chi impara, oggi, che Natale è Natale anche senza regali;
Buon Natale a chi fa regali a quelli che veramente ne hanno bisogno;
Buon Anno Nuovo a tutti quelli che sperano nella loro Buona Volontà...
http://www.spartacusquirinus.it/imago/babbonatale.jpg

venerdì, dicembre 12, 2008

...NOT IN MY NAME!

Seguo l'input di Oscar, blogger sempre attento e puntuale sui fatti, e vi segnalo dal CORRIERE DELLA SERA l'articolo che segue:

Clima, premio «della vergogna» all'Italia

Omaggio semiserio per la frase del premier e le minacce di veto al piano Ue. Prestigiacomo: se ne pentiranno

POZNAN (POLONIA) - Per la seconda volta nel giro di una settimana l'Italia ha dovuto incassare il «Fossile del giorno», il premio della «vergogna ambientale» dato ai Paesi che adottano i peggiori comportamenti nei processi negoziali sul cambiamento climatico: omaggio semiserio del Can, la rete che riunisce centinaia di organizzazioni ambientaliste di tutto il mondo. Il premio, questa volta, e' stato attribuito personalmente al presidente Silvio Berlusconi, per la sua frase, citata fra il divertimento generale dei molti partecipanti al convegno di Poznan, secondo cui «quando uno ha la polmonite non va dal barbiere a tagliarsi i capelli».

PAROLE FUORI POSTO - Fuori di metafora, hanno spiegato gli organizzatori del «Fossile», interpretando il pensiero del premier italiano, Berlusconi intendeva dire che in tempo di crisi economica non si dovrebbero tagliare le emissioni dei gas serra. «Evidentemente il premier italiano non si e' reso conto che il malato deve uscire non per andare dal barbiere, ma perche' la casa brucia», hanno aggiunto. A parte l'atmosfera goliardica che caratterizza le assegnazioni dei Fossili, la nuova frecciata del Can all'Italia esprime la preoccupazione del mondo ambientalista internazionale che il veto italiano possa fare saltare il pacchetto climatico in discussione a Bruxelles e che questa eventualità, esplicitamente minacciata da Berlusconi, possa a sua volta innescare un effetto domino, mandano all' aria anche il negoziato gestito dalle Nazioni Unite per arrivare a un rilancio del Protocollo di Kyoto ormai in scadenza (2012).

LA REAZIONE DEL MINISTRO- Se Berlusconi ha usato l'accetta, dicendo chiaro e tondo che non subordinerà gli interessi dell'industria italiana alle ferree regole del pacchetto clima voluto dalla Commissione Europea, il ministro dell' Ambiente Stefania Prerstigiacomo, in una conferenza stampa tenuta ieri sera a Poznan, ha usato il fioretto. «Noi non vogliamo smentire il ruolo di traino finora giocato dall'Unione Europea nell' ambito della trattativa climatica -ha dichiarato il ministro -. E stiamo lavorando seriamente affinché entro l'anno prossimo a Copenhagen si raggiunga un accordo veramente globale, con l'inclusione dei maggiori emettitori di gas serra come gli Stati Uniti, la Cina e l'India. Ma intanto facciamo un discorso di equità: il pacchetto clima, cosi' come era stato formulato, era iniquo per il nostro Paese. Interi settori produttivi correvano il rischio di essere chiusi o delocalizzati. Procedere con gli occhi chiusi sarebbe stato scandaloso. Non è vero che il nostro Paese è isolato. Altri Paesi condividono le nostre stesse preoccupazioni, solo che noi le abbiamo espresse in modo piu' diretto, trasparente». Quanto al «Fossile»la Prestigiacomo ha reagito in maniera piuttosto piccata: «Si pentiranno amaramente di questa assegnazione», senza altro aggiungere. «Comunque -ha concluso il ministro riguardo all'esito della trattativa parallela in corso a Bruxelles- spero davvero nella buona notizia finale, cioè nella possibilità di un accordo equo e condiviso".

Franco Foresta Martin
11 dicembre 2008

sabato, novembre 29, 2008

IN (MASS)MEDIA STAT VIRTUS...

Da mentecritica.net un'ottima occasione per andarsi a rivedere la Costituzione, unica vera bibbia di uno Stato laico (che, ahimè, non è il nostro...), e prendere atto che i Padri Costituenti sono stati traditi, nei principi e nelle intenzioni, dalla gente mediocre che ci governa e da quelli che li hanno votati.

"Do It Yourself: Dopo la Devoluzione Finalmente la DeCostituzione Fai da Te"

Diciamoci la verità, in Italia tutti si fanno i fatti loro e il massimo dello spirito nazionale è saltellare tutti insieme come dei coglioni quando la nazionale di calcio vince i mondiali.

Fra chi si fa le leggi su misura, chi divide il paese in Padania e Terronia, chi paga le tasse che decide di pagare, chi rispetta solo le regole che gli pare, chi si fa il parlamento nella segreteria di partito, chi commette reati e subito dopo torna a casa, questo è veramente il paese dell’allegria e la nostra costituzione è diventata un pezzo di carta che vale meno di una copia di “Chi” o “Novella 3000″.

Allora, visto che la costituzione non vale più nulla e tutti se la fanno su misura, ce ne facciamo una su misura anche noi. Per celebrare il 60° anniversario della costituzione della repubblica Italiana, Mentecritica e Doxaliber vi presentano:

La Nuova Decostituzione Italiana

Vai a questa pagina e leggi i primi articoli della nuova Decostituzione Italiana. Fatti il tuo articolo su misura e mandacelo. Diventerai una Madre DeCostituente o un Padre DeCostituente e potrai sfoggiare sul tuo sito lo speciale stemmino che abbiamo preparato per te.

Per ispirarti puoi provare a leggere gli articoli della vecchia e sorpassata costituzione italiana. Li trovi a questa pagina. Leggi, ispirati, scrivi e rifletti su quanto la costituzione italiana sia rispettata. Siamo sicuri che avrai molte sorprese.

pubblicato su mentecritica.net

venerdì, novembre 07, 2008

LA BELLA E LA BESTIA (POLITICA)

dal 'lume' MALVINO:


“We may not agree on abortion, but surely we can agree on reducing the number of unwanted pregnancies in this country. […] I know there are differences on same-sex marriage, but surely we can agree that our gay and lesbian brothers and sisters deserve to visit the person they love in the hospital and to live lives free of discrimination”

(Barack Obama, dal discorso di accettazione della candidatura dopo la vittoria alle primarie democratiche)


Devo ammettere una mia colpa, non mi ero accorto che nella Finanziaria 134 milioni sono stati tolti alla scuola privata cattolica. Cercheremo di non toglierli” Silvio Berlusconi, 5.11.2008


“Enti privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione,
senza oneri per lo Stato
Costituzione Italiana
, art. 33


giovedì, novembre 06, 2008

BORN IN THE USA, BORN TO RUN!


Ha ragione Oscar, Obama è il primo vero evento della nostra generazione.
Non abbiamo fatto la Resistenza, nel '68 eravamo troppo piccoli per capire e il crollo del muro di Berlino è stata la fine di una guerra fredda che ha riguardato i nostri genitori.
Obama no. E' uno di noi.

lunedì, ottobre 27, 2008

IL PROFETA

Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III Congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale (Adsn), a Roma l’11 febbraio 1950.

Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la costituzione, ma la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori, si dice, di quelle di stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere.
Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi, ve l’ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.

(Pubblicato sulla rivista “Scuola democratica”, 20 marzo 1950).

Grazie a Pasquale Renza per la segnalazione

domenica, ottobre 26, 2008

L'ALLIEVA E IL PROFESSORE


Gliel'ho detto ieri sera,
in un breve colloquio emozionante: nelle mie lezioni ci sono le parole delle sue canzoni, i valori dei suoi messaggi, la traccia dei dubbi esistenziali e l'essenza del cuore, delle emozioni.


Gliel'ho detto.

Missione tanto attesa.
Missione compiuta.

Grazie ancora, Professor Vecchioni

(Premio Penisola Sorrentina "Arturo Esposito" - XIII Edizione)

dall'album 'Il lanciatore di coltelli', 2002, Viola d'inverno

venerdì, ottobre 24, 2008

VIEJO DE MIERDA !



















L'OTTAVO (NANO) PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA




dal blog di mildareveno.ilcannocchiale.it leggo e riporto senza parole:

Cossiga consiglia: Maroni usi gli agenti provocatori come ho fatto io

Andrea Cangini: Presidente Cossiga, pensa che minacciando l'uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?
Francesco Cossiga: Dipende, se ritiene d'essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché l'Italia è uno Stato debole, e all'opposizione non c'è il granitico Pci ma l'evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia.
Cangini: Quali fatti dovrebbero seguire?
Cossiga
: Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero Ministro dell'interno.
Cangini:
Ossia?
Cossiga:
In primo luogo, lasciar perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...
Cangini:
Gli universitari, invece?
Cossiga:
Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città.
Cangini: Dopo di che?
Cossiga:
Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri.
Cangini:
Nel senso che...
Cossiga:
Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano.
Cangini:
Anche i docenti?
Cossiga:
Soprattutto i docenti.
Cangini:
Presidente, il suo è un paradosso, no?
Cossiga:
Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!
Cangini:
E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? In Italia torna il fascismo, direbbero.
Cossiga: Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio.

LEGGI TUTTA L'INTERVISTA

Malvino invita a fare conoscere al maggior numero possibile di persone queste parole di Cossiga. Leggendole il pensiero non può che andare alla povera Giorgiana Masi. L'ha ricordata Donatella Poretti, che ha commentato in Senato l'intervista di Cossiga. Il suo intervento si può leggere qua o qua.

AGGIORNAMENTO: IL GIALLO DELLE DUE VERSIONI

Su parecchi siti e blog l'intervista è stata riportata in una versione caratterizzata da piccole ma molto significative differenze. Questa versione, che è quella originale, è stata pubblicata da Dagospia e la potete leggere a questo link.

GRAZIE MILDAREVENO! GRAZIE MALVINO!

per approfondire e non dimenticare ciò che è stato, guardate qui:

rifondazionefrancavilla.it/MEMORIA/Walter%20Rossi.htm


martedì, ottobre 21, 2008

WALL-E & WOODY: UNA DERIVA ROMANTICA DA NON PERDERE



Il cinema è un'emergenza esistenziale, come quando ti guardi di profilo davanti allo specchio e ti dici inorridita: da domani dieta! 
Ecco, andare al cinema è per me così: urge all'improvviso e diventa necessario. E così questo fine settimana l'ho trascorso al cinema con Wall-e, la nuova animazione di Pixar-Walt Disney e Vicky Cristine Barcelona, l'ultimo film di Woody Allen che con la vecchiaia ha deciso di uscire dai confini newyorkesi per attraversare il mondo con e per  i suoi film, impregnandosi di un'umanità cosmopolita meno soffocata dalle atmosfere metropolitane usa. 
E poi Javier Bardem. Con  'L' Ultimo inquisitore' prima e 'Non è un paese per vecchi' poi, è riuscito a turbare le mie notti. Lui è corpo scaltro, pura sensualità un pò cinica, che trancia lo schermo e lo rende attore macinato, capace di prendere qualunque forma in modo sempre perfetto. Grande!
Wall-e è ciò che confonde i sentimenti dell'uomo e lo fa riflettere. Un robottino arrugginito, imbranato, che vive la solitudine di una terra abbandonata dall'autodistruzione umana, diventa capace di  solleticare riflessioni importanti e di farci sorridere di un humor tutto umano e ironico, molto lontano dal rapporto conflittuale e drammatico uomo-macchina di I Robot. Insomma, cinema da vedere e da "sentire"! 
Absolutely

lunedì, ottobre 13, 2008

GRAZIE, PROFESSORE

...e domani vorrei essere a Torino

Gianni Vattimo lascia l'universita'

(ANSA) - TORINO, 13 OTT - Gianni Vattimo, filosofo italiano tra i piu' conosciuti all'estero, lascia l'Universita' dopo 44 anni di ruolo. Heideggeriano, inventore del 'pensiero debole', esponente della sinistra torinese piu' combattiva, terra' domani la sua ultima lezione. 'Bisogna rivendicare il valore del conflitto - dice - perche' e' nel conflitto che ci possono essere barlumi di verita', e non in quel dialogo-panacea a cui tutti dicono di tendere, facendo pero', sempre tutto l'opposto'.

Gianni Vattimo lascia l'universita'

domenica, ottobre 12, 2008

Hawking: se superiamo i prossimi 200 anni siamo a posto

(...sempre che il genere umano sopravviva a Berlusconi...)

Il Professor Stephen Hawking, uno dei più grandi scienziati del mondo, guarda alle stelle come salvezza per il genere umano: ma il suo naturale ottimismo è un pò limitato.

In una intervista alla CNN, Hawking ha dichiarato che se l'uomo sopravviverà ai prossimi 200 anni e imparerà a vivere nello spazio, il suo futuro sarà roseo.

"credo che a lungo termine la vita della razza umana sarà nello spazio: sarà difficile evitare un disastro planetario nei prossimi cento anni: forse nemmeno nei prossimi secoli".

Pubblicato da Gianluca Riccio alle 12:51 in (Pre)visioni (leggi tutto)


venerdì, settembre 19, 2008

POESIA DORSALE E CERVICALE...



...ma cos'è?

No, non è una poesia letta di spalle, magari per timidezza, ma è un modo per rincorrere il pensiero creativo quando si ha voglia di rilassarsi e volare.
Quando vado in libreria mi ritrovo a fare i conti con la mia cervicale e alla lettura forzatamente laterale dei dorsetti segue l'immancabile stretching che fa sorridere gli astanti. E tant'è.
Mi sa che dopo aver scoperto la poesia dorsale, sarò costretta a portarmi in libreria il personal trainer...
E allora, per chi ama Bartezzaghi e anche la poesia, a Urbino nei giorni 10, 11 e 12 ottobre troverà pa...role per i suoi denti!

Ecco un assaggio della mia prima (ehm) creazione:

Posso farle una domanda? (Chito Guala, 1993)
Mal d'archivio (Jacques Derrida, 2005)
Il sè rivelato (Mario mastropaolo, 2005)

Ok, ok, vi do il link e vi invito, se vi va, a pubblicare qui le vostre creazioni "dorsali"... ciau!

www.poesiadorsale.it

sabato, settembre 06, 2008

...NOI ESSERI RAZIONALI? NO, SIAMO SOLO TANTO CONFORMISTI...

Elevator Psychology and The London Underground

This vintage 'Candid Camera' style video of people in an elevator is a great illustration of the power of conformity. In fact the reaction of the last victim seems almost too perfect to be real:



There's actually a real-life version of this set-up on the London underground system. Most of the lifts down to the stations let people in one side and out the opposite site. But sometimes they swap it about and it is like a 'normal' lift where you get out the same side you went in.

A sign usually lights up above your head to tell you which door will open, but often only a few people notice it. So the lift veterans turn to face in the opposite direction to everyone else in the lift.

Sometimes if enough people turn confidently then almost everyone will follow. More often, though, only one or two turn around and this causes confusion. People start edging round like the first guy in the video, unsure whether they should follow this apparently confident, grizzled lift-rider, or stick with the pack.

It usually ends up with people facing in all sorts of random directions until finally, with an almost audible sigh of relief, the doors open and the tension is released.

Compared to this video in which it's four people moving in unison to influence one person, real life is often much more ambiguous, hence the less reliable results.

pubblicato da psyblog, uno dei 100 blog di psicologia più accreditati nel mondo

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mercoledì, settembre 03, 2008

IN OGNI CASO... C'ABBIAMO PROVATO!

Io non ho paura.
Prevale in me la curiosità di sapere come esistiamo, invece della paura (fortemente improbabile) di finire in un buco nero...
Il problema, piuttosto, sarà convincere Ratzinger...
Dai, stiamo a vedere!


Per gli studiosi che si apprestano a iniziare l'esperimento, si tratta di ricreare le condizioni che esistevano una frazione di secondo dopo il Big Bang: per un gruppo di preoccupati ricercatori, invece, l'esperimento comporta il rischio della fine del mondo, la distruzione e anzi la letterale scomparsa del nostro pianeta.

La preoccupazione è tale che all'ultimo momento, gli oppositori del progetto hanno presentato un ricorso davanti alla Corte Europea dei Diritti Umani, che in teoria potrebbe bloccare il più grande, ambizioso e costoso test scientifico di tutti i tempi.

Oggetto della contesa è il Large hadron collider, l'acceleratore da 6 miliardi di euro (una vera e propria meraviglia scientifica, ne abbiamo parlato qui) che dopo anni di preparativi dovrebbe prendere il via il 10 settembre al Centro di Ricerche Nucleari di Ginevra.

Qualcuno, tuttavia, teme che l'esperimento andrà ben oltre le aspettative, creando effettivamente un mini buco nero, che crescerà di dimensioni e potenza fino a risucchiare dentro di sé la terra, divorandola completamente nel giro di quattro anni.

Gli scienziati di Ginevra ribattono che non c'è nulla da temere: ci sono scarse possibilità che l'acceleratore formi un buco nero capace di porre una minaccia concreta al pianeta, dicono.

Quale sarà la verità? Lo sapremo con certezza dopo il 10 settembre, se la Corte Europea, come sembra di capire, darà luce verde all'iniziativa che segnerà più che la fine del mondo, la coscienza di come è iniziato.

pubblicato da futuroprossimo.blogosfere.it

sabato, agosto 30, 2008

APPELLO DI ALEX ZANOTELLI


S.O.S ACQUA:
DAL 5 AGOSTO E' DIVENTATA "MERCE"!


Nel cuore di questa estate torrida e di questa terra calabra ,lavorando con i giovani nelle cooperative del vescovo Brigantini( Locride) e dell’Arca di Noè ( Cosenza ), mi giunge, come un fulmine a ciel sereno, la notizia che il governo Berlusconi sancisce la privatizzazione dell’acqua. Infatti il 5 agosto il Parlamento italiano ha votato l’articolo 23 bis del decreto legge numero 112 del ministro G. Tremonti che nel comma 1 afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell’economia capitalistica. Tutto questo con l’appoggio dell’opposizione, in particolare del Pd, nella persona del suo corrispettivo ministro-ombra Lanzillotta. ( Una decisione che mi indigna, ma non mi sorprende, vista la risposta dell’on Veltroni alla lettera sull’acqua che gli avevo inviata durante le elezioni!)
Così il governo Berlusconi, con l’assenso dell’opposizione, ha decretato che l’Italia è oggi tra i paesi per i quali l’acqua è una merce.
Dopo questi anni di lotta contro la privatizzazione dell’acqua con tanti amici,con comitati locali e regionali, con il Forum e il Contratto Mondiale dell’ acqua ……queste notizie sono per me un pugno allo stomaco, che mi fa male. Questoè un tradimento da parte di tutti i partiti ! Ancora più grave è il fatto , sottolineato dagli amici R.Lembo e R. Petrella, che il “Decreto modifica la natura stessa dello Stato e delle collettività territoriali.I Comuni, in particolare , non sono più dei soggetti pubblici territoriali responsabili dei beni comuni, ma diventano dei soggetti proprietari di beni competitivi in una logica di interessi privati, per cui il loro primo dovere è di garantire che i dividendi dell’impresa siano i più elevati nell’interesse delle finanze comunali .“
Ci stiamo facendo a pezzi anche la nostra costituzione!
Concretamente cosa significa tutto questo?Ce lo rivelano le drammatiche notizie che ci pervengono da Aprilia (Latina ) dimostrandoci quello che avviene quando l’acqua finisce in mano ai privati. Acqualatina , (Veolia , la più grande multinazionale dell’acqua ha il 46,5 % di azioni.) che gestisce l’acqua di Aprilia, ha deciso nel 2005 di aumentare le bollette del 300%! Oltre quattromila famiglie da quell’anno, si rifiutano di pagare le bollette ad Acqualatina , pagandole invece al Comune. Una lotta lunga e dura di resistenza quella degli amici di Aprilia contro Acqualatina! Ora nel cuore dell’estate, Acqualatina manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori o ridurre il flusso dell’acqua. Tutto questo con l’avallo del Comune e della provincia di Latina ! L’obiettivo? Costringere chi contesta ad andare allo sportello di Acqualatina per pagare.
E’ una resistenza eroica e impari questa di Aprilia: la gente si sente abbandonata a se stessa. Non possiamo lasciarli soli!
L’ estate porta brutte notizie anche dalla mia Napoli e dalla regione Campania.
L’assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Cardillo lancia una proposta che diventerà operativa nel gennaio 2009. L’Arin, la municipalizzata dell’acqua del Comune di Napoli, diventerà una multi-servizi che includerà Napoligas e una compagnia per le energie rinnovabili.Per far digerire la pillola, Cardillo promette una “Robintax” per i poveri ( tariffe più basse per le classi deboli). Con la privatizzazione dell’acqua si creano necessariamente cittadini di seria A ( i ricchi ) e di serie B ( i poveri), come sostiene l’economista M.Florio dell’università degli studi di Milano.
Sono brutte notizie queste per tutto il movimento napoletano che nel 2006 aveva costretto 136 comuni di ATO 2 a ritornare sui propri passi e a proclamare l’acqua come bene comune. Invece dell’acqua pubblica, l’assessore Cardillo sta forse preparando un bel bocconcino per A2A ( la multiservizi di Brescia e Milano ) o per Veolia, qualora prendessero in mano la gestione dei rifiuti campani? Sarebbe il grande trionfo a Napoli dei potentati economico-finanziari.
A questo bisogna aggiungere la grave notizia che a Castellamare di Stabia (un Comune di centomila abitanti della provincia di Napoli ), 67 mila persone hanno ricevuto, per la prima volta, le bollette dalla Gori , (una SPA di cui il 46% delle azioni è di proprietà dell’ Acea di Roma) .Questo in barba alle decisioni del Consiglio Comunale e dei cittadini che da anni si battono contro la Gori, che ormai ha messo le mani sui 76 Comuni Vesuviani ( da Nola a Sorrento).
“Non pagate le bollette dell’acqua!”,è l’invito del Comitato locale alle famiglie di Castellamare. Sarà anche qui una lotta lunga e difficile, come quella di Aprilia. Mi sento profondamente ferito e tradito da queste notizie che mi giungono un po’ dappertutto.
Mi chiedo amareggiato:” Ma dov’è finita quella grossa spinta contro la privatizzazione dell’acqua che ha portato alla raccolta di 400 mila firme di appoggio alla Legge di iniziativa popolare sull’acqua ?
Ma cosa succede in questo nostro paese ?Perchè siamo così immobili ?Perchè ci è così difficile fare causa comune con tutte le lotte locali, rinchiudendoci nei nostri territori?
Perché il Forum dell’acqua non lancia una campagna su internet, per inviare migliaia di sollecitazioni alla Commissione Ambiente della Camera dove dorme la Legge di iniziativa popolare sull’acqua ?
Non è giunto il momento di appellarsi ai parlamentari di tutti i partiti per far passare in Parlamento una legge-quadro sull’acqua?
Dobbiamo darci tutti una mossa per realizzare il sogno che ci accompagna e cioè che l’acqua è un diritto fondamentale umano ,che deve essere gestita dalle comunità locali con totale capitale pubblico , al minor costo possibile per l’utente,senza essere S.P.A .
“L’acqua appartiene a tutti e a nessuno può essere concesso di appropriarsene per trarne “illecito”profitto- ha scritto l’arcivescovo emerito di Messina G. Marra.Pertanto si chiede che venga gestita esclusivamente dai Comuni organizzati in società pubblica, che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione per tutti al costo più basso possibile .”
Quando ascolteremo parole del genere dalla Conferenza Episcopale Italiana ?Quand’è che prenderà posizione su un problema che vuole dire vita o morte per le nostre classi deboli ma soprattutto per gli impoveriti del mondo?( Avremo milioni di morti per sete!)
E’ quanto ha affermato nel mezzo di questa estate, il 16 luglio, il Papa Benedetto XVI:” Riguardo al diritto all’acqua, si deve sottolineare anche che si tratta di un diritto che ha un proprio fondamento nella dignità umana .Da questa prospettiva bisogna esaminare attentamente gli atteggiamenti di coloro che considerano e trattano l’acqua unicamente come bene economico.”
Quand’è che i nostri vescovi ne trarranno le dovute conseguenze per il nostro paese e coinvolgeranno tutte le parrocchie in un grande movimento in difesa dell’acqua ?
L’acqua è vita. “L’acqua è sacra, non solo perché è prezioso dono del Creatore- ha scritto recentemente il vescovo di Caserta, Nogaro – ma perché è sacra ogni persona , ogni uomo, ogni donna della terra fatta a immagine di Dio che dall’acqua trae esistenza, energia e vita.”
Sull’acqua ci giochiamo tutto!
Partendo dal basso, dalle lotte in difesa dell’acqua a livello locale, dobbiamo ripartire in un grande movimento che obblighi il nostro Parlamento a proclamare che l’acqua non è una merce, ma un diritto di tutti.
Diamoci da fare perché vinca la vita!

mercoledì, agosto 27, 2008

NE SPOSO LE VIRGOLE...

Il professore immaginario
(di Francesco Merlo - Repubblica.it)

Gelmini1Non esiste una maniera raffinata di mostrare il dito medio, ma Mariastella Gelmini ci ha provato definendo i professori meridionali «dequalificati», cioè ignoranti. Li vede in mezze maniche, fannulloni alla Brunetta, alloggiati in monovani e pronti a spiegare il teorema di Pitagora (un altro "dequalificato" di Siracusa) ricorrendo alle "immagini" dialettali [...]

Come tutti i politici, la Gelmini, che di professione è avvocato, ha poi dettato alle agenzie di stampa una smentita che, come al solito, è una spaventata conferma, ma alla "don Abbondio", il quale non era un professore meridionale ma un intellettuale del Resegone, come appunto la signora. Il che non significa che i modelli negativi siano tutti settentrionali. C'è anche da ricordare, in questo caso, la paglietta napoletana, vale a dire l'avvocato che dice e non dice, che smentisce per confermare e conferma per smentire.

In realtà, le professioni intellettuali non sono come gli agrumi o il granturco e dunque "il professore meridionale" non esiste, ma esistono "i professori", che in Italia sono tutti maltrattati. Insomma, le intelligenze non hanno radici territoriali e se la signora volesse assistere a una lezione su Manzoni del professore Silvano Nigro, per esempio, potrebbe telefonargli a Catania dove abita e ha lungamente insegnato ("dequalificando" altri professori) e dove si è formato alla scuola dell' avellinese Carlo Muscetta e del siciliano Santo Mazzarino.

L'ultimo recentissimo scritto di Nigro, sul "Sole 24 Ore" di ieri, celebra, nel centenario della nascita, il siracusano Elio Vittorini. Passando attraverso Chrétien de Troyes, Georges Perec e Ugo Dionne, Nigro spiega che Vittorini è stato un grande stratega della sperimentazione grafica e della combinazione di linguaggi, ovvero degli incroci tra parole e immagini. Ma Vittorini è anche l'editore che rifiutò di pubblicare "Il Gattopardo", scritto da un altro siciliano. Ecco: chi dei tre è meridionale? Vittorini, che lavorava con la Bompiani e con la Einaudi? O Silvano Nigro che insegna alla Normale di Pisa e negli Stati Uniti? O l'autore del Gattopardo, metafora internazionale, molto letta persino a Brescia (ma non nel quartiere della Gelmini)? Una professoressa calabrese, Giulia Carpinteri, 60 anni, vorrebbe, attraverso "Repubblica", chiedere alla Gelmini dove si è laureata, con quali professori, quale tesi, con che voti.

La Carpinteri è una bella donna che ogni mattina va a scuola con il tailleur e un filo di perle ad ornamento della propria cultura classica: «Mi illudo di segnalare la mia distinzione umanistica e l'orgoglio di essere insegnante». La Carpinteri ricorda di essere stata allieva di Rosario Romeo (la Gelmini può trovarlo su Google), il quale ha "dequalificato" intere generazioni di studiosi italiani e stranieri ed era un uomo imponente, una specie di Montanelli robusto, elegante come tutti i bravi professori (ahi!, stavo per scrivere "meridionali") che nell'Italia sbracata hanno a cuore la dignità e il decoro della scuola. La Carpinteri oggi insegna a Roma dopo Scordia, Gallipoli, Milano e Firenze. Ad un professore meridionale (anche dequalificato) verrebbe facile ricordare che la compagine leghista al governo non ha un pedigree culturale né raffinato né decente. Ma sarebbe stupido imputare ai luoghi formativi, e dunque ai professori settentrionali, la degenerazione di Bossi e Calderoli. E sarebbe opporre dito medio a dito medio dire sciocchezze "sudiste" del tipo che Manzoni non sapeva scrivere, o lanciare Sciascia contro Svevo, Verga contro Calvino, Capuana contro Tozzi, Matilde Serao contro il maestro di Vigevano, Consolo contro Baricco, Bodei contro Giorello, Croce contro Bobbio, Piero Bevilacqua contro Franco Cardini, Canfora contro Luca Canali.

Secondo noi è la battaglia dell' ignoranza quella delle intelligenze attaccate come bandiere ai rispettivi diti medi. Molto meglio i pugni in tasca, vale a dire il disprezzo e la ribellione intellettuale che, secondo Gaetano Salvemini (di Molfetta), era connaturata alla superfetazione dei licei meridionali proprio perché erano (e sono?) i migliori. Plasmati sui valori aristocratici della cultura classica, i professori meridionali erano, insomma, indisponbili a convivere con l' Italietta. Al contrario della nostra ministra, Salvemini li riteneva troppo colti per sopportare, non la povera Gelmini, ma Mussolini e Giovanni Gentile. Ecco: malgrado la crisi, i salari scandalosamente bassi, il bullismo e le devastazioni politiche... i professori meridionali, se proprio vogliamo farli esistere, sono gli eredi dell' aristocrazia culturale italiana. Con Cartesio ed Hegel, con Hobbes e Tocqueville... con Augusto Del Noce e con la neurochirurgia barese, con gli acceleratori di particelle atomiche e con i maestri del Diritto, della Matematica e della fisica, sono certamente pronti a resistere alla signora di Brescia che vorrebbe che l' umanesimo, come gli elefanti, tornasse a morire dove è nato, nel Mediterraneo.

venerdì, agosto 22, 2008

IL GENIO BARBONE: STORIA DI UNA STRAORDINARIA FOLLIA...


Charles Bukowski
Il cuore che ride

la tua vita è la tua vita.
non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell'arrendevolezza.
stai in guardia.
ci sono delle uscite.
da qualche parte c'è luce.
forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre.
stai in guardia.
gli dei ti offriranno delle occasioni.
riconoscile, afferrale.
non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.
e più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.
la tua vita è la tua vita.
sappilo finché ce l'hai.
tu sei meraviglioso gli dei aspettano di compiacersi in te

sabato, agosto 16, 2008


EHI, AMICI! ...IN DIRETTA DALL'APPLE STORE DI LONDRA, PER VOI LE FOTO!!!! CI VEDIAMO AL RITORNO..

mercoledì, agosto 13, 2008

SOLARIA

tempo estivo.
piacciono i pensieri
e piacciono quando portano a spasso,
come un link che chiama un altro link e un altro ancora.

così io annego,
riemergo,
mi tuffo,
prendo fiato
mi tappo il naso
e pure le orecchie.

chiudo gli occhi per ricordare...
e mi piace pensarti,
immaginarti,
sognarti.

mi piace sapere che da qualche parte esisti ancora

lunedì, agosto 11, 2008

...HO DECISO: LO COMPRO!

Quando sono rilassata e ho voglia di divertirmi (ma anche di riflettere sulle nostre risorse o fragilità) sguazzo in Psicocafè.

Bene. Tra un link e l'altro, ecco cosa ho trovato poco fa, mentre mi stiracchiavo e sorseggiavo un ricco caffè (...e sì, wirelesse riesco a fare tutto ciò contemporaneamente e stando comodamente a letto! ...ah, le vacanze!): un libro (credo) da non perdere. Lo ordino subito e vi farò sapere (e magari me lo porto a londra per vedere l'effetto che fa...).


kluge.jpg "L’essere umano è davvero «nobile nella sua ragione» e «infinito nelle sue capacità» com’ebbe a scrivere William Shakespeare nel suo celebre Amleto? È davvero perfetto,“a immagine e somiglianza di Dio”, come asserisce qualche studioso della Bibbia? Nient’affatto.
Se l’umanità fosse il prodotto di un qualche ingegnere intelligente e compassionevole, il nostro pensiero sarebbe razionale, e la nostra logica impeccabile. La nostra memoria sarebbe solida, e quanto possiamo estrarne assolutamente affidabile. Ci esprimeremmo con frasi cristalline, con parole precise, servendoci di lingue sistematiche e regolari; i nostri cervelli non dovrebbero arrovellarsi con verbi irregolari (sing-sang, ring-rang, oppure bring-brought), e altre singolari incongruenze.
E come ha giustamente fatto notare l’esperto linguista Richard Lederer, ci sarebbe del prosciutto (ham) nell’hamburger, così come dell’uovo (egg) nella melanzana (eggplant). Gli anglofoni parcheggerebbero (to park) la loro auto nei parkways (che invece sono le superstrade turistiche) e guiderebbero (to drive) nei driveway (che invece sono gli accessi alle proprietà private) e non viceversa.
[…] Siamo disposti ad attraversare tutta la città per risparmiare 25 euro su un forno a microonde che ne costa 100, ma rifiutiamo di percorrere lo stesso tragitto per risparmiare gli stessi 25 euro su un televisore LCD che ne costa 1000. […] Per non parlare poi della questione della cosiddetta “testimonianza oculare”, che si basa sulla premessa assurda che gli esseri umani siano capaci di ricordare con precisione assoluta, e a distanza d’anni, i dettagli di un crimine o un incidente a cui hanno assistito per qualche istante soltanto. Sappiamo bene che un individuo medio fatica a tenere a mente una dozzina di parole per una mezz’ora filata".

Con questa pungente ironia ha inizio il libro Kluge. L'ingegneria approssimativa della mente umana di Gary Marcus, tradotto a tempo di record dai tipi di Codice Edizioni. La parola slang Kluge, pressocchè intraducibile in italiano, significa “soluzione inelegante a un problema”.
Il cervello umano escogita solo kluges?
Imperdibile!

postato su psicocafè da Giulietta Capacchione


giovedì, agosto 07, 2008

...E DUNQUE, DOVE ERAVAMO RIMASTI?




Ah, sì! GIFFONI!
Anche l'edizione 2008 del
Giffoni Film Festival lascia segni forti, di grande entusiasmo, di grande esempio di partecipazione e integrazione: a Giffoni, per esempio, l'onomastico non si festeggia perchè usanza cristiana e lì tra i 2000 ragazzi giurati i credi sono tantissimi.

Bene, grande Gubitosi, come sempre!

lunedì, luglio 21, 2008

domenica, luglio 20, 2008

venerdì, luglio 18, 2008

MOONLIGHT (& JAZZ) SERENADE...

Luna piena
Torniamo dal Vico Jazz Festival.
Dico 'fermati solo un minuto'.
Su punta Scutolo, dove con lo sguardo abbracci tutta la Penisola Sorrentina, la luna piena illumina il profilo della costa.
Le foto non rendono agli occhi l'emozione, ma il ricordo sì...


Pasquale De Rosa Set
"In my mind"

e Pietro Tonolo
Joe Chambers Band
(...grande Boltro alla tromba!)


www.vicojazzfestival.com




















giovedì, luglio 17, 2008

AND NOW... GIFFONI!!!!










(questo era l'anno scorso...)

...and now Film Festival 2008: tornare a Giffoni per me è come tornare a casa.
Ogni volta è come se fosse ieri.
Nella sala Truffaut della Cittadella del Cinema, sono sempre abbracci, saluti, sorrisi.
Poi il ritiro del badge, il kit con il programma e l'incontro con le famiglie ospitanti, facce nuove ma la cordialità di sempre.
Stamattina ho accompagnato Jacopo, giurato 'music concept', ospite a Salerno di Monica, ragazza solare e vitale che lo ha travolto subito nel suo mondo di adolescente in crescita.
Che bello scoprire passioni comuni, che bello sapere che prima o poi ci si incontra...
Bene, sono andata via soddisfatta, serena come sempre.
Una puntatina a Paestum, un gelato e via: ritorno a Sorrento.

Il 24 toccherà a me, giurata 'troubled gaze' (sguardi inquieti),
e come sempre sarà l'arricchimento umano che riporterò a casa con me, sulla pelle e nel cuore.
Ma di questo vi parlerò poi... ;-)))

domenica, luglio 13, 2008

POMIGLIANO JAZZ FESTIVAL










DA COLASURDO

ALLA GIL EVANS ORCHESTRA:
TRE METRI SOPRA... IL PENTAGRAMMA!


the big band:
Frank, Davide, Mister X, Orietta, Lucy, Enrico, Io e Flora