lunedì, luglio 30, 2007

by psicocafè

Perché ridiamo quando siamo a disagio?

Sarà capitato a molti di trovarsi in una situazione di disagio e di cominciare a ridere.
Gli psicologi si chiedono se questo comportamento nasca dalla necessità di nascondere agli altri il nostro spiacevole stato d’animo o sia una strategia per confortarci e proteggerci dal disagio stesso.
Il dubbio è se ridiamo per salvarci la faccia o per scacciar via la brutta sensazione.
Matthew Ansfield della Lawrence University ha pubblicato su Personality and Social Psychology Bulletin uno studio volto a dirimere la questione.
Ha videoregistrato 80 uomini e 80 donne durante la visione di filmati dal contenuto disgustoso, divertente o neutro. Sia da soli di fronte allo schermo che in compagnia di qualcun altro.
Dalle videoregistrazioni è stato possibile appurare che più il video era disgustoso, più a disagio i partecipanti dichiaravano di sentirsi, più tendevano a ridere.
Alla fine della proiezione, più avevano riso, meno a disagio si sentivano.
Questa sequenza è in accordo con l’ipotesi che ridere abbia un effetto protettivo nei confronti del disagio stesso, ma non è sufficiente a chiarire la questione principale.
I soggetti che assistevano alla proiezione in compagnia di altre persone ridevano molto di più di quanto non facessero da soli, quindi rimaneva del tutto plausibile che le persone ridessero per nascondere la propria emotività agli altri, per apparire machi o stoici per esempio.
L’autore dello studio ha allora chiesto ai partecipanti un giudizio sui compagni d’esperimento verificando che chi aveva riso in misura maggiore veniva giudicato meno gradevole degli altri e dal comportamento inappropriato.
Sembrerebbe dunque che non ridiamo per ragioni sociali, perché il risultato che otteniamo a quel punto è tutt’altro che auspicabile dal punto di vista della desiderabilità sociale.
Al contrario il riso sembra avere prima di tutto una funzione autoregolatoria e il fatto che in compagnia di altre persone sentiamo maggiore l’urgenza di ricorrervi può essere spiegato con il fatto che la riluttanza a rendere pubbliche le proprie emozioni aggiunge disagio al disagio.

La prossima volta che al cinema qualcuno ridacchia, un po’ cretinamente, di fronte alla scena più drammatica del film, guardate a lui con indulgenza.

Abstract | Smiling when distressed: When a smile is a frown turned upside down.
Fonte | BPS Research

domenica, luglio 29, 2007

by rossocremisi

"Ti criticheranno sempre, parleranno male di te
e sarà così difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Quindi, vivi come credi, fai quello che ti dice il cuore. La vita è un'opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama. Vivi intensamente ogni momento della tua vita, prima che cali il sipario e l'opera finisca senza applausi!"

Charlie Chaplin, Sir Charles Spencers chaplin (1889.1977) regista e attore inglese

mercoledì, luglio 18, 2007

Guardate il video: 9 minuti di possibile futuro

Il futuro dell'editoria

Restringi post Espandi post

Ecco un altro brillante esempio di 'futuro mostrato' attraverso le tecnologie attuali.L'editoria che sta per esplodere avrà tutta l'energia dell'era digitale, e in futuro potremmo fare i conti non solo con cellulari , ma anche con libri 'tuttofare'.

Immaginate un libriccino, poco piu' che un taccuino, e tutti che lo portano a spasso: ci leggono il giornale scaricandolo da casa o dalle edicole, ci leggono libri scaricati in libreria, (sfogliandoli come oggi si fa con le schermate di un iPhone ) lo usano come navigatore quando passeggiano in luoghi che non conoscono, ci fanno fotografie e le conservano come in un album, si passano filmati e presentazioni col bluetooth, telefonano, fanno i conti, ecc.ecc.

Girato tra Parigi e Bruges, questo cortometraggio fa un passo in avanti nell'universo delle nuove tecnologie, raccontando le piccole vicende di una coppia nell'era del libro digitale. Il cortometraggio, realizzato per iniziativa del gruppo Editis, ha come obiettivo principale quello di lanciare una riflessione sulle innovazioni "probabili" del futuro prossimo e remoto.

Ovviamente Editis non può affermare con certezza che saranno "possibili" o che non ci saranno altri sviluppi, ma intanto apre mirabilmente il dibattito con questi 9 minuti fatti bene, che potete guardare cliccando questo link.

Pubblicato da Gianluca Riccio

martedì, luglio 17, 2007

Ci voleva un comico!

La gioia del grande successo si stempera a pensare che per ottenere il rispetto per gli elettori e per lo stato, c'è voluto un comico: nessun politico, da quando c'è la repubblica, è riuscito in ciò. VERGOGNA!

GRILLO FOR PRESIDENT!

Leggete e aderite tutti al V-Day!

Da la Repubblica:

CORTE CONTI: OK BEPPE GRILLO, VIA I POLITICI CORROTTI

Via, per sempre, i politici corrotti: chi riveste una carica pubblica e viene condannato in via definitiva per "cattiva amministrazione", non deve avere la possibilita' di candidarsi di nuovo. A sorpresa, la Corte dei Conti si dichiara d'accordo con la proposta, che definisce "un po' forte, clamorosa", come quella di Beppe Grillo che recentemente ha depositato alla Cassazione una richiesta di legge popolare per un "Parlamento pulito". Il procuratore generale della magistratura contabile Claudio De Rose, in occasione di una riflessione sui risultati raggiunti dalla Procura generale in vista del suo prossimo collocamento a riposo, si spinge ancora piu' in la': "Chi e' condannato in via definitiva deve essere destituito dalla carica che riveste". L'ineleggibilita' e la revoca del mandato dovrebbe riguardare in particolare chi si macchia di corruzione in tema di appalti o di frodi comunitarie, fenomeno questo che "non accenna a diminuire". Sulla stessa linea, il viceprocuratore generale aggiunto Mario Ristuccia: "C'e' una domanda nel paese di corretto uso delle risorse pubbliche. Se c'e' un amministratore che le usa in modo distorto, una sanzione accessoria di questo tipo sarebbe la garanzia di cui la Nazione avrebbe bisogno".

Iscriviti al Vaffanculo Day

lunedì, luglio 16, 2007

Il fallimento dell'etica della rinuncia

'unfisicobestiale' riprende da youtube un monologo illuminante di Manlio Sgalambro su etica della rinuncia e il senso del consumo a tutti i costi.
Ancora una volta Sgalambro mette l'uomo, con la sua nudità e inconsapevolezza, di fronte a se stesso

PSICOLOGIA COGNITIVA

Cervello: le scoperte della settimana

Restringi post Espandi postPubblicato da Giulietta Capacchione alle 21:57 in Psicologia cognitiva

Psychology1.jpgITALIANI SCOPRONO L'AREA DEL CERVELLO DOVE 'LEGGERE' LE BUGIE.
Gli scienziati, guidati da Alberto Priori dell'università di Milano e in collaborazione con l'università di Padova, hanno appena pubblicato su Cerebral Cortex una ricerca nella quale dimostrano come una particolare regione del cervello, la 'corteccia prefrontale dorsolaterale', è fondamentale per dire le bugie. Ma non bugie qualsiasi: solo quelle nelle quali si nega un fatto realmente accaduto. Continua a leggere

COSI' IL NOSTRO CERVELLO DIVENTA "AMORALE".
Antonio Damasio, del «Brain and Creativity Institute» e collaboratori mostrano che i pazienti affetti da danno cerebrale all'area ventro-mediana della corteccia prefrontale effettuano senza dilemmi di sorta scelte morali che sarebbero per tutti noi assai lancinanti, in particolare decidono di dirottare un vagone impazzito su un diverso binario, salvando sei persone, ma uccidendo un innocente malcapitato che si trova per caso sul binario sbagliato.
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PERCHE' IMPARIAMO DAI NOSTRI ERRORI.
Quando si sta per ripetere uno sbaglio già commesso in passato, il cervello si attiva immediatamente ed invia un segnale di avvertimento, per impedirci di ricaderci di nuovo.
A scoprire questo meccanismo di rapida allerta ed autoprotezione - si attiva in un decimo di secondo - è stato un gruppo di ricercatori dell'università di Exeter, in Gran Bretagna.
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TROVATA PASTICCA CHE CANCELLA I BRUTTI RICORDI.
Ricercatori americani e canadesi hanno annunciato ufficialmente di essere riusciti a mettere a punto quella che puo' essere definita la ''pillola dell'amnesia selettiva''. Si tratta di un farmaco che, causando particolari reazioni biochimiche nel cervello, permette ad un individuo di cancellare i brutti ricordi.
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domenica, luglio 15, 2007

A proposito di Transumanesimo....

L'uomo-miracolo cammina ancora.

E' sopravvissuto a dispetto di ogni difficoltà, e adesso Peng Shulin ha stupito i suoi medici imparando nuovamente a camminare.

Da quando il suo corpo fu tagliato in due parti da un camion che lo investì nel 1995, quest'uomo è stato un miracolo vivente: un team di più di 20 medici ha salvato la sua vita, è stata necessaria una complessa operazione che comprendeva anche l'innesto di pelle dalla sua testa al torso.

Alla fine di questo tour de force, il povero Mr Peng si è ritrovato 'alto' soltanto 78 centimetri: la sua voglia di vivere, in compenso, è sembrata da subito quella di un gigante.

Costretto a letto per anni, non ha mai ricevuto dai medici cinesi alcuna speranza circa le sue possibilità di tornare a vivere una vita che avesse la pur minima parvenza di vita reale.

Pian piano il nostro eroe ha iniziato ad esercitare le braccia, acquistando la forza necessaria a trascinare tutti i giorni il suo corpo per fare le cose piu' semplici come lavarsi i denti o il viso: non è stata soltanto soddisfazione quella che si è dipinta sul volto dei suoi specialisti. E' stata emozione.

I dottori del China Rehabilitation Research Centre di Pechino hanno iniziato a crederci (seppur con un notevole ritardo) e hanno elaborato un piano per far sì che il Mister Peng potesse tornare di nuovo a camminare.

I miracoli talvolta sono come le ciliegie, ad uno segue l'altro: l'amore e la convinzione di un uomo attaccato alla vita hanno prodotto una soluzione incredibile anche sul piano tecnologico: un 'alloggiamento' per il corpo, provvisto di gambe bioniche, lo vedete nelle foto.

E' il primo passo anche per un dispositivo simile, ma è facile immaginare nuovi sviluppi e un futuro 'bionico' che, mi lascino dire i numerosi detrattori del transumanesimo , di disumano non avrà proprio nulla.

Mr.Peng ha mosso con le lacrime agli occhi i suoi 'primi passi' con l'aiuto di una speciale passerella e di questo nuovo strumento robotico.

Mr. Peng ha detto di essere felice.

Pubblicato da Gianluca

Transumanesimo

Quando leggo le rigidità, le chiusure e il clima da inquisizione che la chiesa sta restaurando, penso a quanto sia difficile per gli uomini accettare il cambiamento e la rinuncia al potere. L'unico rifugio per sopravvivere diventa la difesa strenua di posizioni che non hanno più sostanza, perchè è la stessa storia degli uomini che le smentisce e le smentirà sempre di più.

Dico questo, perchè penso alle nuove filosofie del Transumanesimo, alla portata dirompente che hanno nella definizione stessa di 'essere umano'.

Il transumanesimo (a volte abbreviato con >H o H+) è un movimento intellettuale e culturale che sostiene l'uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia e l'invecchiamento.

Il termine "transumanesimo" fu coniato da Julian Huxley nel 1957, sebbene il significato fosse diverso da quello con cui la definizione fu poi utilizzata a partire dagli anni ottanta. L'attuale definizione si deve al filosofo Max More: "Il Transumanesimo è una classe di filosofie che cercano di guidarci verso una condizione postumana. Il Transumanesimo condivide molti elementi con l'Umanesimo, inclusi il rispetto per la ragione e le scienze, l'impegno per il progresso ed il dare valore all'esistenza umana (o transumana) in questa vita. […] Il Transumanesimo differisce dall'Umanesimo nel riconoscere ed anticipare i radicali cambiamenti e alterazioni sia nella natura che nelle possibilità delle nostre vite, che saranno il risultato del progresso nelle varie scienze e tecnologie[…]."

Sono state suggerite anche altre definizioni come quella di Anders Sandberg ("Il Transumanesimo è la filosofia che afferma che noi possiamo e dobbiamo svilupparci a livelli , fisicamente, mentalmente e socialmente superiori, utilizzando metodi razionali") o quella di Robin Hanson ("Il Transumanesimo è l'idea secondo cui le le nuove tecnologie probabilmente cambieranno il mondo nel prossimo secolo o due a tal punto che i nostri discendenti non saranno per molti aspetti 'umani'").

Il transumanismo è dunque:

supporto per il miglioramento della condizione umana attraverso tecnologia di miglioramento della vita, come l'eliminazione dell'invecchiamento e il potenziamento delle capacità intellettuali, fisiche o fisiologiche dell'uomo.

Lo studio dei benefici, pericoli e dell'etica dell'implementazione di queste tecnologie.

(da wikipedia)



sabato, luglio 14, 2007

Scoprite come sarete da vecchi!

Face Transformer: guarda come sarai da vecchio

Pubblicato da Giulietta Capacchione alle 16:07 in SperimentalMente

Non potete perdervi questo bellissimo face transformer presso il Perception Laboratory School of Psychology della St Andrews University.

E' semplicissimo: bisogna inserire una .jpeg con il vostro viso, inserire alcune informazioni e far partire l'applet. Potrete vedere come apparireste se fosse ancora bambini o vecchi, se foste di un'altra razza, se vi avesse dipinto Modigliani o Botticelli, o se foste i protagonisti di un manga giapponese. Le immagini trasformate possono essere salvate.
Attenzione: il laboratorio si riserva il diritto di utilizzare l'immagine che avete inviato per scopi scientifici, ma garantisce che non inserirà la vostra foto sul web, su giornali scientifici o su altri media senza il vostro consenso.
Buon divertimento!

Link | Face Transformer

sabato, luglio 07, 2007

17 MILIONI DI BAMBINI IN CURA CON PSICOFARMACI

Abbiamo abdicato. Tutti: La famiglia, la scuola, le istituzioni.
Se 17 milioni di bambini negli usa hanno bisogno degli psicofarmaci per relazionarsi con gli altri, per sentirsi adeguati, per far parte del sistema, allora la società ha fallito e con essa il mondo degli adulti 'responsabili'.
Il video che ho trovato su youtube, su input del blog 'effettofarfalla', deve ricordarci che non c'è surrogato possibile all'amore, all'accoglienza, al rispetto, al sorriso, alla disponibilità. La chimica non potrà mai sostituire ciò che appartiene alla naturale dinamica relazionale degli esseri umani. La chimica può risolvere un problema momentaneo, può toglierci dagli impicci e sollevarci da un peso, ma è solo per il tempo dell'effetto del farmaco: dopo c'è il nulla, il vuoto, il silenzio, il buio, la DIPENDENZA.
Non possiamo risolvere i problemi economici delle case farmaceutiche dando loro in pasto la mente e i sentimenti dei nostri bambini. Non si può speculare sulla vivacità naturale dei bimbi solo per vendere tranquillanti; e non sarà un tranquillante a risolvere il bisogno di affetto e di attenzione che può manifestare un adolescente in crescita.
Chiediamo meno a noi stessi e dedichiamo più tempo ai nostri ragazzi: il banale buon senso è capace di risposte molto più efficaci di qualsivoglia psicofarmaco.

giovedì, luglio 05, 2007

...PRONTO SOCCORSO?!?

Mattinata trascorsa al pronto soccorso dell'ospedale di Sorrento.
Può capitare nella vita che un giorno ti svegli e avverti un forte dolore al petto; l'istinto di sopravvivenza ti spinge a chiamare la persona che ritieni più vicina in quel momento e le chiedi di accompagnarti al pronto soccorso. L'augurio che ti fai è che si tratti di un falso allarme, di un risentimento muscolare, altrimenti devi prepararti alla rassegnazione del caso.
Ecco il nostro destino: un solo medico, due infermieri, una staffetta che fa da spola tra laboraratorio di analisi e pronto soccorso, pazienti stranieri sbigottiti, disorientati e increduli. Nessuno che parli l'inglese e interagisca con loro.
Chiedo all'infermiera: 'scusi, mia sorella ha un dolore al petto, c'è un medico che può visitarla?'. Passano dieci minuti, poi viene a prendere su di un pezzetto di carta il nome, il cognome e la data di nascita. Intanto arrivano due caviglie slogate, una spalla lussata, un cotton fioc nell'orecchio, una colica renale. I lettini tutti occupati.
Passano venti minuti: entro e chiedo se c'è ancora da aspettare, dico che venti minuti sono un pò troppi per una che ha un dolore in petto, ma la risposta è che non sanno chi sono, 'signora la vedo ora per la prima volta' mi dice il medico. gli dico che ho già dato da un pò le generalità e che se ci sono problemi mi rivolgo altrove, basta solo saperlo. Mia sorella entra, finalmente, e resta sul lettino altri dieci minuti.
Insomma, per farla breve, entriamo al pronto soccorso alle 9,40 e ne usciamo alle 12,15, per un elettrocardiogramma, un ecocardiogramma, un prelievo di sangue e per sapere che non c'è niente a carico del cuore, meno male!
Intanto, le solite corsie preferenziali per il politico di turno che ha la nipotina che si è fatta male il ditino, per il medico che ha la mamma che sabato viene a farsi un controllo generale: che si faccia senza registrare nulla...auhm, auhm.
Un trauma cranico arriva all'improvviso: è una ferita profonda, lo vediamo e lo veniamo a sapere tutti, anche il piccolo che da solo aspetta il papà che ha avuto la colica renale ed è molto spaventato (ma, ahimè, si ricorderà ben altro...) . Cerco di consolarlo e gli dico che è solo un mal di pancia, che passerà di lì a poco.
Intanto, la famiglia di stranieri decide di andarsene, un' altra coppia sempre straniera appare visibilmente spazientita, ma non sa che fare.
Finalmente ce ne andiamo! E' tutto a posto, è consigliabile una prova di sforzo, ma è tutto ok.
La paura è passata, ma il nostro sospiro di sollievo è solo per la fine dell'incubo diurno chiamato 'PRONTO SOCCORSO'.

FIATO SUL COLLO

OCCHI APERTI, SEMPRE!