giovedì, agosto 30, 2007

LE TASSE, LA CHIESA E L'IPOCRISIA


soldi.jpgOggi sui giornali si apprende la notizia che l'Unione Europea vuole chiarire la situazione dell’esenzione delle tasse che riguardano la chiesa. Precisiamo che vuole avere delle informazioni, dei chiarimenti, per capirci meglio. Non appena si è saputa la cosa ecco che da più parti ci si mobilita a indossare le vesti dei paladini del Vaticano. I politici non possono cogliere occasione migliore per appuntarsi la cosa in agenda per poi magari ripescarla “nell’ora del bisogno”.
La questione è molto semplice: sia Berlusconi che Prodi hanno previsto nelle proprie leggi finanziarie l’esenzione ici per tutti i locali ecclesiastici, sia quelli strettamente legati al culto, che quelli legati ad attività commerciali purché sia presente una minima struttura destinata al culto.
La mensa della Caritas non è un ristorante, qualcuno dichiara. E ci mancherebbe altro! Però che dire di quegli edifici destinati all’istruzione, dove solo qualche “facoltoso” può iscrivere i propri figli? Vogliamo parlare delle rette delle scuole elementari, medie e superiori gestite dai religiosi? Delle case di cura, delle case di riposo? Nessuno li ha citati, e chissà perché…
Per non ricordare che tutti i dipendenti della santa sede e dello stato della città del vaticano sono esentati dall’irpef (questo vale per le pensioni, le retribuzioni e tutto il resto).
E che dire degli stipendi dei sacerdoti che non costituiscono base imponibile ai fini dell’irap? Certo fanno molto bene, e allora perché non guardiamo alle macchine che guidano o ai loro conti in banca (e ve lo dice chi di preti ne ha conosciuti)! Naturalmente non dobbiamo generalizzare, ci mancherebbe! Non tutti sono così. Ma allora perché generalizzare l’esenzione delle tasse? Conosco tanti giovani che fanno altrettanto bene, con uno stipendio ridicolo, ma tassato!!!!
Sapevate che le merci provenienti dall’estero e dirette alla città del vaticano o fuori dalla medesima, a istituzioni o uffici della santa sede ovunque situati, sono esenti dai diritti doganali e da dazi?
Ora, lasciando perdere gli aiuti dello stato italiano (leggi soprattutto 8 per mille) alla chiesa, per le opere meritevoli che porta avanti, penso che questi politici dovrebbero occuparsi degli affari che riguardano noi cittadini che paghiamo le tasse ma se consideriamo i “LORO” privilegi, abbiamo poche speranze.

BY BISPENSIERO - MARCO MARCHESE


GRANDE JAZZ A SORRENTO


The Walking time featuring Fabrizio Bosso presentano Stuff


Ancora la magia del Jazz a Sorrento, ancora un evento musicale che rende la Penisola Sorrentina un formidabile terreno di coltura per un genere musicale che trasversalmente avvicina tutte le generazioni. Non è un caso che l’opera dell’ Associazione ATS di Tonino Esposito e del suo festival Sorrento Jazz, con la direzione artistica del grande Tullio De Piscopo, quest’anno offre agli appassionati un programma di altissimo livello che sta registrando un grande successo di pubblico e che si chiuderà domenica 2 settembre lasciando il testimone, lo spazio e l’eco delle note al gruppo The Walking Time che presentano Stuff, il loro primo progetto discografico, proprio lunedì 3 settembre alle ore 20.30 presso il suggestivo Chiostro di S. Francesco (Sorrento) in collaborazione con Sorrento Jazz e l’ Assessorato per il turismo e lo spettacolo del Comune di Sorrento.

Il disco, edito dalla Philology, rappresenta il punto di arrivo di una comune ricerca musicale intrapresa nell’autunno del 1999 dal gruppo The Walking Time (TWT) formato da Fabio Nunziata (chitarra), Andrea Qualiano (piano) e Giovanni Vescera (batteria). Il progetto discografico vede la preziosa collaborazione di Aldo Vigorito (contrabasso) e la partecipazione come «special guest» a ben cinque brani di Fabrizio Bosso ( tromba).

Stuff è un disco inedito, presenta sei brani orginali tra cui: Travelling with my mind (F.Nunziata) dal morbido andamento in tre quarti, The Journey (A.Qualiano) even-eight più aggressivo e moderno, Too Fast (F.Nunziata) brano dal «mood» decisamente hard bop e Ascoltando il mare (F.Nunziata) ballad dai toni e colori mediterranei. Ai brani originali si affiancano gli arrangiamenti per quartetto di Alleria (Pino Daniele) e di Children’s song n°3 (Chick Corea) composizione originariamente per piano solo.

The Walking Time hanno partecipato con successo a numerose manifestazioni musicali tra cui: Marechiaro jazz festival 2006, T.T.C jazz friends II° edizione, Notte bianca Napoli 2005, III°edizione del premio Michelle Petrucciani organizzata dal jazz club Around midnight di Napoli. Inoltre si esibiscono con noti musicisti quali: Jerry Popolo, Giulio Martino, Vittorio Pepe, Paolo Recchia, Carlo Lomanto.

The Walking Time assieme ad Aldo Vigorito riproporranno i brani del disco nel corso della serata presentata da Gennaro Pasquariello, autore del notiziario musicale Mayday News.

Info: Stefania Persico e-mail. persico.stefania@katamail.com

www.myspace.com/thewalkingtime

domenica, agosto 26, 2007

V-DAY!


L'8 settembre sarà il giorno del Vaffanculo day, o V-Day. Una via di mezzo tra il D-Day dello sbarco in Normandia e V come Vendetta. Si terrà sabato otto settembre nelle piazze d’Italia, per ricordare che dal 1943 non è cambiato niente. Ieri il re in fuga e la Nazione allo sbando, oggi politici blindati nei palazzi immersi in problemi “culturali”. Il V-Day sarà un giorno di informazione e di partecipazione popolare.

Penisola Sorrentina: partecipazione zero! (ma a noi piace il primo maggio...)

Beppe Grillo

martedì, agosto 21, 2007

che la chiesa sappia...

«si può ingannare alcuni per tutto il tempo e tutti per qualche tempo, ma non si può mai ingannare tutti per tutto il tempo»

Marco Salvia da l'UNITA' del 19 agosto 2007

IL DELIRIO DI MESSORI...

11/8/2007 (16:52)
Messori: "Il problema?
Troppi gay in seminario"
Vittorio Messori, emiliano, nato nel 1941

«I preti antidroga? I vescovi non li controllano e diventano superstar »
GIACOMO GALEAZZI
ROMA
Vittorio Messori, lei è coautore di Karol Wojtyla e Joseph Ratzinger: qual è, da ascoltato frequentatore dei Sacri Palazzi, la sua idea sugli scandali sessuali nella Chiesa dopo gli ultimi casi giudiziari di don Gelmini e dei sacerdoti ricattati a Torino? «Un uomo di Chiesa fa del bene e talvolta cade in tentazione? E allora? Se fosse così per don Pierino Gelmini, se ogni tanto avesse toccato qualche ragazzo ma di questi ragazzi ne avesse salvati migliaia, e allora? La Chiesa ha beatificato un prete denunciato a ripetizione perché ai giardini pubblici si mostrava nudo alle mamme. Queste storie sono il riconoscimento della debolezza umana che fa parte della grandezza del Vangelo. Gesù dice di non essere venuto per i sani, ma per i peccatori. E’ il realismo della Chiesa: c’è chi non si sa fermare davanti agli spaghetti all’amatriciana, chi non sa esimersi dal fare il puttaniere e chi, senza averlo cercato, ha pulsioni omosessuali. E poi su quali basi la giustizia umana santifica l’omosessualità e demonizza la pedofilia? Chi stabilisce la norma e la soglia d’età?»

La Chiesa non controlla più i sacerdoti?
«Nessuno osa più comandare, si pretende dalla Chiesa il dialogo invece della disciplina. Ci si scandalizza del sacerdote molestatore, poi però il vescovo diventa un odioso despota se nega l’ingresso in seminario ad un gay. Ci si indigna dei peccati dei sacerdoti ma se l’autorità ecclesiastica cerca di imporre le regole scoppia il finimondo e si grida alla repressione, all’autoritarismo, alla discriminazione. Casi come quelli esplosi in questi giorni, la Chiesa li ha sempre ricondotti sotto il proprio controllo. Ma oggi il “vietato vietare” le proibisce di esigere disciplina al suo interno. La Chiesa ha sempre saputo che seminari e monasteri attirano omosessuali. Prima era molto attenta a porre barriere all’ingresso e a sorvegliare la formazione. Chi dimostrava tendenze gay veniva messo fuori. Poi il no alla discriminazione ha permesso l’ingresso in forze degli omosessuali e ora la Chiesa paga quell’imprudenza».

I suoi sostenitori definiscono don Gelmini un «santo»
«Non entro nel caso giudiziario, però è indubbio che nella storia della Chiesa una sessualità disordinata ha potuto convivere agevolmente con la santità. Sono legato al segreto richiesto dai Postulatori, ma potrei fare nomi celebri. Il fondatore di molte istituzioni caritative in Europa è stato proclamato Beato nonostante le turbe sessuali che per un istinto incoercibile lo spingevano a compiere atti osceni in luogo pubblico. Non mi scandalizzo, penso ai drammi umani che ci sono dietro. San Giovanni Calabria era un benefattore dell’umanità, ma è stato sottoposto a sette elettroshock: da psicopatico grave, da manicomio».

Perché scoppiano adesso questi scandali?
«In America è stata assolta la maggior parte delle diocesi che invece di patteggiare hanno tenuto duro e sono arrivate in giudizio. Però è innegabile che oggi nella Chiesa la castità fa problema. Sul piano umano è disumana. Si resta casti solo se si ha fede salda, fiducia nella vita eterna. Il deficit non organizzativo, ma di fede. E non si risolve abolendo il celibato ecclesiastico perché l’80% sono casi gay. Deviazioni sessuali di preti che mettono le mani addosso agli uomini e ai ragazzini. La caduta della fede e la rivoluzione sessuale accrescono il problema. Chi è causa del suo mal pianga se stesso: sono stati eliminati i controlli per ammettere in seminario pure gli effeminati il cui sogno era stare in mezzo agli uomini».

Le comunità antidroga sono terra di nessuno?
«La Chiesa deve tappare i buchi della società laica. I preti antidroga nessuno li controlla, sfuggono alla sorveglianza dei vescovi e dei superiori perché diventano superstar, con i rispettivi supporter politici. E così c’è lo schieramento dei buoni samaritani di destra e di quelli di sinistra, don Ciotti contro don Gelmini. I preti di Torino sono finiti nella rete dell’estorsione perché si è inventato il concetto ipocrita di pedofilia. Così un ricattatore senza arte né parte campa con la minaccia di far esplodere uno scandalo. Una volta ricattavano i notai con l’amante, oggi la categoria più esposta è il prete gay».

Un business, come dice Bertone?
«Sì. Negli Usa gli avvocati mettono cartelli per strada: “Vuoi diventare milionario? Manda tuo figlio un anno in seminario e poi passa da noi”. Le diocesi sono facilmente ricattabili, preferiscono pagare anche se innocenti. Temono un danno d’immagine. E l’inquinamento riguarda anche noi. Il politicamente corretto sta prendendo campo anche nel cattolicesimo italiano. E i risultati si vedono, purtroppo».

domenica, agosto 19, 2007

A PROPOSITO DEL DON...

BY BISPENSIERO

http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=269 &info=138896
Miami - Don Pierino mi regalò una croce. La croce, simbolo di quel Cristo che ho invocato nei momenti difficili della mia vita. Quel Cristo povero, fonte d'amore e di giustizia. Quella croce la conservo ancora. Ma è una croce umiliata. Umiliata da chi osa paragonarsi al Cristo. – scrive su Gente d'Italia, quotidiano italiano delle Americhe diretto e fondato da Mimmo Porpiglia la giornalista-scrittrice Stefania Nardini.


BISPENSIERO RILANCIA IL SERVIZIO NELLA VERSIONE INTEGRALE DI SEGUITO

Per un breve periodo della mia vita ho frequentato la Comunità Incontro. Non cercavo redenzioni, tanto meno esibizioni. Mi interessava, dopo anni di giornalismo, fermarmi a pensare diluendo il tempo, quel tempo che ti assilla quando si vive in una redazione di giornale. Mi interessava capire come tanti giovani potevano essere strappati alla tossicodipendenza attraverso un percorso fatto di regole e d'amore.

Ma c'era qualcosa che mi disturbava in quel luogo. Mi disturbavano i body guard armati di pistola, i macchinoni di lusso, la disparità di trattamento nei confronti di alcune persone che avevano come unico difetto l'umiltà.

Don Pierino era la contraddizione di se stesso. Un grande comunicatore capace di gestire con abilità i potenti ponendosi come un potente.

I memorabili raduni nel teatro tenda che veniva allestito dai volontari in cui, tra migliaia di persone faceva il suo passaggio con i paramenti da vescovo della Chiesa Melchita, accompagnato dalla colonna sonora di Rocky a tutto volume, erano uno spettacolo. Spettacolo al quale partecipavano tutti, politici, industrialotti con la grana, poveri cristi, ex tangentisti che cercavano di riconquistarsi pezzi di dignità a colpi di assegni e donazioni.

E mi chiedevo chi fosse realmente don Pierino Gelmini.

Si me lo chiedevo. Perché quel suo carisma lo avvertivo "difettoso", lo sentivo privo di quella fede che uomini semplici, grandi uomini semplici, sapevano trasmettere alle folle indossando un vecchio saio.

Rammento che in un viaggio in Brasile andai a visitare una delle sue comunità. E qualcuno mi fece sapere che il Don non gradiva presenze esterne in quella struttura.

Perché?
Non c'era una spiegazione. Le sue affermazioni non vanno spiegate. Vanno recepite con obbedienza.
Del resto, senza andare troppo in là, i numeri che venivano dati in pasto alla stampa sulla quantità di centri sparsi per il mondo erano gonfiati. Si, lo erano. E lo sono ancora oggi quando Don Pierino per difendersi dall'accusa di "molestie sessuali" esibisce la sua innocenza utilizzando quei numeri.

Ma qualcuno ne ha mai verificato la consistenza?

Si parla di 164 sedi residenziali in Italia e invece sono 64, di 180 gruppi d'appoggio che in realtà sono una ventina, di un turnover residenziale di 12 mila persone ( turnover in cui sono comprese semplici richieste di informazioni), di 126.624 ingressi in comunità tra il 1990 e il 2002, mentre attualmente si registrano non più di 20 o 30 colloqui al mese, il che significa al massimo 360 ingressi, cifra che si riduce alla metà considerando coloro che rinunciano.

Lo stesso centro di Zervò, in Aspromonte, dove don Pierino si trova attualmente per l'appuntamento ferragostano, ha subito un notevole calo di presenze e molti dei giovani vengono da paesi stranieri.

Interessanti sono i dati forniti sulla presenza della Comunità Incontro nel resto del mondo.

Si parla di 74 sedi residenziali. Ma quante sono realmente?

In Spagna sono presenti circa 50 ragazzi, in Svizzera tre o quattro, in Slovenia si contano dieci centri gestiti dalla Caritas locale, in Thailandia vengono ospitati bambini con un contributo dello Stato mentre i tossici sono una trentina, in Bolivia c'è una fazenda con un ospedale annesso e diretto da una coppia, come pure in Costa Rica, dove é sempre una coppia ad occuparsi di adolescenti (una trentina) inviati da un organismo governativo.
Molte le sedi fantasma: Brasile, Francia, Croazia. Chiuse e vendute, come quelle negli Stati Uniti e Israele dove i progetti non sono mai decollati.

Un impero in crisi?

Al momento la Comunità Incontro riceve il 5 per mille sui redditi, su sollecitazione dei massoni aderenti alla Libera Muratoria del Grande Oriente d' Italia, a parte le donazioni, non ultima quella di Berlusconi che ha sganciato 5 milioni di euro per l'ampliamento del centro thailandese dopo la tragedia dello tsunami.

Ma al di là dei generosi atti di liberalità da parte dei potenti, esiste una crisi che se da un lato i sociologi potrebbero definire "fisiologica", per altri è dovuta al cattivo rapporto con i Sert (ai quali spetta l'invio dei tossici nelle comunità), contro i quali il Don ha spesso tuonato accusandoli di lavorare senza passione. E poi le "chiacchiere". Tante chiacchiere che da un pezzo circolano. Fin quando qualcuno ha parlato di "molestie sessuali" scatenando un terremoto, terremoto che la platea di Silla sta tentando di arginare con il contributo del mondo politico e con magnifiche frasi ad effetto in cui Pierino Gelmini si paragona a Padre Pio, S. Francesco e Gesu'.

"Porto la croce...". Già la croce. Una croce che al di là dell'innocenza o della colpevolezza, ha un significato troppo importante per poter essere utilizzata come simbolo mediatico.

Don Pierino non se ne è stato in silenzio. Ha nominato lo psichiatra ex senatore di Forza Italia, Alessandro Meluzzi, suo portavoce. Anzi stava per farlo diacono qualche mese fa dopo il suo precedente ingresso a Mulino Silla con una ex "schedina" di "Quelli del calcio", Sara Tommasi. Si, la Sara Tommasi dell'"Isola dei famosi", forse in cerca di spiritualità in un luogo dove una delle prime regole per le visitatrici è quella di indossare un abbigliamento consono, dove le scollature sono messe al bando per evitare turbamenti ai tossici in recupero.

La fanciulla è stata addirittura proposta come testimonial della comunità. Evidentemente un pò di "Cristoterapia" non si nega a nessuno, neanche a una signorina che si spoglia per mestiere.

Dalla Comunità Incontro mi allontanai anni fa.

Lo feci perché sentivo che qualcosa non mi piaceva. Pur avendo conosciuto in quel contesto alti prelati come don Giovanni D'Ercole, capo ufficio della sezione affari generali della segreteria di Stato del Vaticano, e da qualche mese direttore responsabile della rivista della comunità "Il Cammino" e dell'emittente Teleumbriaviva , di cui don Pierino è proprietario.

GRAZIE BRUNO ZANIN

Ringrazio Bruno Zanin per l'intervento sul mio blog e spero di potere nel mio piccolo contribuire ancora alla ricerca della verità che poco a poco sta trovando la luce, una verità dolorosa, una verità scomoda, una verità che, nonostante i tentativi di mistificazione di Vittorio Messori, non potrà essere più occultata.

(Antonio Scurati - La Stampa : Vittorio Messori, uno dei più colti e stimati intellettuali cattolici, coautore di ben due papi (ha scritto libri a quattro mani sia con Benedetto XVI sia con Giovanni Paolo II), in una sconcertante intervista, ha dichiarato di non trovare nulla di scandaloso in un uomo di Chiesa che ogni tanto «tocchi qualche ragazzo» se poi «ne salva a migliaia».)

lunedì, agosto 13, 2007

YOUNG MUSIC IN THE PARK


A Villa Fondi è di scena la Young Music!

Venerdì 17 agosto alle ore 20,30 sulla terrazza di Villa Fondi a Piano di Sorrento grande serata di musica giovanile con la prima edizione di YOUNG MUSIC IN THE PARK con l’esibizione di tre band di giovani esordienti della Penisola Sorrentina: The Feathers, Out of Order, Invisible Touch.

Il concerto, inserito nel cartellone estivo delle manifestazioni dell’Associazione Turistica Pro Loco di Piano di Sorrento, è organizzato dall'Associazione Culturale-Musicale Eta Beta con il patrocinio del Comune di Piano di Sorrento, ed è curato da Franco Maresca, esperto e cultore di musica, promotore del sito ww.vivodalvivo.it che informa su tutto ciò che è musica dal vivo in Campania. Dopo il successo di “It’s Just Music!”, concerto di blues, soul e rock del 26 maggio a Villa Fondi, l’Associazione Eta Beta offre ancora un’occasione per promuovere la cultura musicale giovanile sul territorio della Penisola Sorrentina, passione che non sempre trova spazi adeguati mancando per le band centri aggregativi comunali per coltivare la musica in tutte le sue forme.

Il primo gruppo che si esibirà è THE FEATHERS, le piume, composto da Serena Miniero alla voce, Luigi Savino al Basso elettrico, Mario De Angelis alla chitarra elettrica e tastiera, Luca Izzo alla batteria. I “The Feathers” nascono come una Pop-Rock band nel mese di maggio del 2007 da un’esigenza di rinnovamento da parte di tre membri che già precedentemente suonavano insieme negli “Antimateria”; infatti Mario De Angelis, Luigi Savino e Luca Izzo, rispettivamente il chitarrista solista e ritmico, il bassista ed il batterista dopo un incontro piuttosto casuale con la cantante Serena Miniero iniziano alcune prove con una nuova formazione, The Feathers. Dopo alcune cover, iniziano a produrre alcuni brani inediti, tra questi, “Ali tese”, il primo singolo del gruppo, decisamente melodico con una lieve incidenza funk-rock. Seguirà dopo pochissimo tempo “Ricordo” in memoria di un caro amico. Attualmente lavorano a due inediti.

Il secondo gruppo che si esibirà sono gli OUT OF ORDER, band di giovanissimi (il più grande ha 17 anni), nata nel dicembre del 2005, quando tre ragazzi scoprono di avere una passione in comune, la musica, e decidono poi di incontrarsi e iniziare a suonare insieme. La formazione varia più volte fino a quella attuale che è composta da Claudio De Rosa al sax, Jacopo Maresca alla batteria, Daniele Aiello alla chitarra elettrica, Andrea Amiranda la voce e Gianmarco Maresca alle tastiere. Il principio magico degli Out of Order è quello nietzchiano secondo cui la vita senza musica non è vita, indipendentemente dal genere; infatti, gli Out of Order non si collocano in un ambito musicale specifico, la loro musica parte dall’ispirazione di grandi artisti del passato blues con contaminazioni jazz, per poi arrivare al pop passando per il rockn’roll dei tempi d’oro della black music.

La terza band della serata sarà quella degli INVISIBLE TOUCH, composta da Katia De Martino la voce, Biagio Valcaccia al basso, Alberto Oliva alla batteria, Francesco Cardone alla chitarra. La band nasce con influenze pop-rock e, come nelle più classiche delle storie, anche gli Invisibile Touch hanno cominciato la loro avventura interpretando cover. Il loro repertorio prevede pezzi di artisti come Shunk Anansie, Cranberries, Anastacia, Joan Osborne, Guns Roses, Nirvana.

Allora appuntamento al Young Music in the Park di Villa Fondi venerdì 17 agosto alle ore 20,30 per una serata tutta da ascoltare e, perché no, anche da ballare.

Ogni informazione su www.vivodalvivo.it

MARIELLA NICA

lunedì, agosto 06, 2007

FORSE NON TUTTI SANNO CHE...

BY BISPENSIERO
Don Pierino superstar

Le biografie non ne parlano, gli amici politici se no sono dimenticati, ma don Pierino non è mai stato un modello di virtù.
Non lo dicono i giornali che, secondo alcuni, lo stanno esponendo alla gogna mediatica, lo dice la sua fedina penale. E sì, perchè qualcuno s'è preso la briga di andare oltre le parole e di dare un'occhiata alle "carte". E le carte son chiare.
Il mitico don è un figlio d'arte, o meglio, è fratello d'arte. Alla fine degli anni sessanta, infatti, padre Eligio (fratello del nostro) è un sacerdote di successo. Come si direbbe oggi, è molto "cool". Annovera amicizie importanti ed è il confessore di molti calciatori, tra i quali Gianni Rivera. Prima che i calciatori fossero scoperti dalle veline e dalle vallettine, evidentemente c'era già chi ne era un estimatore. Padre Eligio frequentava feste e salotti. Il bel mondo, insomma.
gelusconi.jpgLui, don Pierino, ne seguiva i passi da vicino. Però non se la passava affatto male, anzi: era segretario del cardinale Luis Copello, arcivescovo di Buenos Aires, abitava in una villa a Casal Palocco, girava con una bella Jaguar. E mentre padre Eligio fondava la comunità antidroga Mondo X e Telefono Amico, don Pierino veniva inquisito per bancarotta fraudolenta, emissione di assegni a vuoto e truffa.
Ovviamente, sparì.
Ma non ci riuscì per molto. Approdò infatti nel Vietnam del Sud, dove seppe distinguersi subito: sua eminenza Dihn-Thuc, l’arcivescovo di Hué, e la vedova del Presidente Diem, lo denunciarono per appropriazione indebita.
Così, il nostro don Pierino tornò ai patrii lidi, ma lo aspettavano anche le patrie galere. Scontò quattro anni. Ma anche in carcere riuscì a dar prova di se stesso: le cronache e i documenti dell'epoca, riportano infatti che il don costringe il direttore a isolarlo per evitare “promiscuità” con gli altri reclusi. Ma si sa come sono i giornali e i documenti: malelingue.
Dal 1979, don Pierino sembra ricrearsi una nuova verginità. Ma le sue amicizie restano, ahimè, quelle che tradiscono che tipo di persona sia. Frequenta Berlusconi e Gasparri... insomma, gente che di indagini sul proprio conto se ne intende. Suo estimatore è anche Buttiglione, un uomo che ha fatto del suo meglio per distinguersi al parlamento europeo, asserendo che l'omosessualità è indice di disordine morale!
Strane frequentazioni, per il don. Ma si sa, lui è stato sempre uno a cui piace essere osannato. Ai tempi della prima indagine sul suo conto, si faceva chiamare Monsignore. La Curia lo diffidò. Adesso ama sentirsi chiamare Esarca. Un altro piccolo vezzo.
E poi, dell'amicizia con Berlusconi, del proprio peso "politico", è lo stesso don a parlarne: "Quando nel 2000 Silvio stava per accordarsi con i radicali, ho minacciato di non farlo votare più dai miei. In questi 40 anni sono passati dalle nostre Comunità 300.000 ragazzi, sono 3 milioni le persone cui posso arrivare. Berlusconi lo sa e mi dà retta." Parole sue, ad Aldo Cazzullo.
E poi si permette di pontificare su chi oggi lo accusa di molestie. Li definisce tossici, millantatori, ricattatori, addirittura. Pertanto, meno credibili di lui.
E già, perchè lui la credibilità se l'è guadagnata sul campo, con truffe, assegni a vuoto, appropriazione indebita, bancarotta fraudolenta. Un fior di curriculum al cui confronto i suoi accusatori sono miseri dilettanti.

venerdì, agosto 03, 2007

Nessuno dovrà saperlo

Bruno Zanin si racconta e ci racconta...
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nessunodovrasaperlo.jpg"Nessuno dovrà saperlo" è il titolo di un libro autobiografico. Il titolo già dice tutto. E' ciò che il prete pedofilo dice all'Alessandro collegiale tredicenne nel confessarlo dopo aver abusato di lui.
Bruno Zanin è forse più noto come attore che come scrittore. Ricordate il giovane Titta di Amarcord? L'autore, che ci ha concesso la pubblicazione di un intero capitolo del proprio romanzo, quello in cui si parla dell'abuso subito da giovane da parte del prete salesiano del Collegio dove studiava per diventare prete, così racconta a Maria Serena Palieri dell'Unità dell'incontro col grande Maestro:
"Mi recai a Cinecittà sperando di essere preso anch’io per un western, ma nonostante i miei capelli lunghi mi avevano scartato.
Ero deluso, arrabbiato, quando vidi la fila interminabile davanti alla porta dello Studio 5. Mi misi in coda anch’io per vedere il grande Fellini. Lui entrò, con certe madonne addosso, scontento di tutte quelle facce che gli sottoponevano per i provini. Io avevo una consuetudine di visioni, preveggenze. Cose strane, che non capivo. Oggi credo siano fenomeni isterici, qualcosa che succede a persone cui il dolore ha acuito la percezione e che non hanno più i muri, sono trasparenti. Quando ho visto Fellini devo avergli mandato un messaggio come a dire “prendimi” e ho provato una grandissima emozione, come se mi avesse “trovato”. Come se lui avesse visto chi ero sotto le maschere che portavo. Vivendo sulla strada, dovendo sopravvivere, ero diventato Zelig
".

Alcune sue parole che esprimono il suo attuale stato d'animo:

"Sono fortemente scosso, incazzato nero, deluso per come i vescovi e il Vaticano giustificano la propria ipocrita posizione, la ridicola autodifesa e debole giustificazione che tirano fuori alle accuse di aver nascosto, protetto, taciuto, insabbiato, sminuito le colpe e le responsabilità dei preti pedofili.
Voglio allegarvi il capitolo del mio libro dove Alessandro subisce l'abuso da parte del prete. Vi autorizzo a pubblicarlo sul vostro sito, se lo ritenete.
Il libro ha avuto ottime recensioni, una -positiva- è venuta anche dal giornale della curia di Bergamo (L'Eco di Bergamo) e così per altri giornali.
Vi faccio i complimenti e tanti auguri per il lavoro che fate e per essere stati la scintilla che ha portato a un salubre e necessario incendio
".
Bruno Zanin

Un romanzo che ci racconta ciò che nessuna inchiesta giudiziaria o giornalistica sullo scandalo della pedofilia nella Chiesa ci hanno mai svelato: il «dopo».

Il libro, edito da Pironti di Napoli, si può acquistare anche online a questo indirizzo.

Per scaricare il capitolo: "Don Giustino" clicca QUI