
mercoledì, aprile 11, 2007
venerdì, aprile 06, 2007
da l'Espresso: incontro con l'Altrove...
intanto, vi segnalo la recensione che l'espresso ha dedicato al libro e lascio alle nostre coscienze il 'peso' di un "carico umano dimesso e spaesato"...
L'altrove è a Villa Literno
Paolo Mastroianni, 'Altrove ' Effigie, pp. 106
sabato, marzo 24, 2007
io mi ricordo

ti ricordi quei giorni
Ti ricordi quei giorni?
Uscimmo dopo le canzoni per camminare piano.
Ti ricordi quei giorni?
Gli amici bevevano vino, qualcuno parlava e rideva, noi quasi lontano,
vicino a te, vicino a me,
e ci parlammo, ognuno per lasciare qualcosa, per creare qualcosa, per avere qualcosa.
Ti ricordi quei giorni?
I tuoi occhi si incupivano, il tuo viso si arrossava,
e ti stringevi a me nella mia stanza, quasi un respiro,
poi mi dicesti: "Basta, perché non voglio guardarti, perché ho paura ad amarti."
E dicesti, e dicesti, e dicesti...
Le tue parole quasi io non ricordo più, ma nemmeno tu ricordi niente.
Ora dove sei, e che gente vede il tuo viso e ascolta
le tue parole leggere, le tue sciocchezze leggere, le tue lacrime leggere,
come una volta?
Che cosa dici ora quando qualcuno ti abbraccia
e tu nascondi la faccia, e tu alzi fiera la faccia e guardi diritto in faccia
come allora?
Qui un poco piove, e un poco il sole; aspettiamo ogni giorno che questa estate finisca,
che ogni incertezza svanisca...
E tu?
Io non ricordo più che voce hai.
Che cosa fai?
Io non credo davvero che quel tempo ritorni ma ricordo quei giorni...
stefano bollani e fiorella mannoia
William Shakespeare
... e allora, perchè svegliarsi?
la musica è una culla dolcissima e
farsi accarezzare dalle note
aiuta a lenire dolori e fatiche.
Mi piace chiudere gli occhi e immaginare voli, ripetere parole e incontrarti ancora...
domenica, marzo 11, 2007
...è soprattutto una bellissima celebrazione dell'amicizia, grazie di tutto! (Amelia)

il dolce e il salato sono una splendida metafora della vita e per me e Sasà un'occasione in più per ricordare il nostro toccare terra di 45 anni fa.
Sweet & Sour fourth ha celebrato l'amicizia e il piacere del gusto (beh, non in tutti i casi...) e in 50 circa ci siamo cimentati in piatti (dolci o salati) da gara. Trofei (realizzati da Sasà), ricchi premi (scelti da me) ai vincitori, e cotillons (preparati da Fabrizia) per tutti!
... e c'è chi ha già assaggiato tutto, ma proprio tutto...!
tutto può servire quando bisogna confondere le idee...!
e nell'attesa dello spoglio dei voti curato dagli inflessibili notai Jacopo, Giulia, Ottavio e Mario, ci si beve un ricco caffè!
e mentre qualcuno fotografa l'evento, tutti aspettano il responso delle urne... due preferenze per ciascuna categoria (dolce e salato).
Ma... ecco i notai proclamare i... VINCITORI!!!!
venerdì, marzo 09, 2007
giovedì, marzo 08, 2007
donna

Nel tuo esserci l'incanto dell'essere,
La vita, tua storia,
segnata dal desiderio d'essere
semplicemente donna!
Nel tuo corpo ti porti,
come nessun altro,
il segreto della vita!
Nella tua storia
la macchia dell'indifferenza,
della discriminazione, dell'oppressione…
in te l'amore più bello,
la bellezza più trasparente,
l'affetto più puro
che mi fa uomo!
(poeta brasiliano)
sabato, marzo 03, 2007
Il Sè rivelato

"Molte volte ho studiato
la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realtà non è questa la mia destinazione
ma la mia vita.
Perchè l'amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta,
e io ebbi paura;
l'ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia
ma una vita senza senso è la tortura
dell'inquietudine e del vano desiderio -
è una barca che anela al mare eppure lo teme."
"...malgrado i tentativi di evitare il dolore tutto è sperimentato ugualmente, ma in maniera fantasmatica, in modo che il rischio di vivere possa venire esorcizzato attraverso una sorta di esperienza virtuale."
Grazie ancora, Professore!
giovedì, marzo 01, 2007
Georges Schéhadé

Come in una scena proustiana, ieri sera mentre percorrevo con lo sguardo la mia libreria, in un libro che non sfogliavo da un bel pò, ho trovato appuntata su una vecchia pagina di Repubblica una poesia del poeta surreale libanese (e poi francese) Schéhadé.
E' stato bellissimo riappropriarmi di un'emozione lontana
Quando avremo spiagge dolci
da toccare con lo sguardo
e una vita dove l'ombra si scosta dalla luce
verrà il riposo con i suoi tesori
tu ed io sulla terra delle spiagge
o amore mio che i viaggi
al sonno
stai dormendo
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| | Il y a des jardins qui n'ont plus de pays Et qui sont seuls avec l'eau Des colombes les traversent bleues et sans nids. Mais la lune est un cristal de bonheur In Georges Schéhadé (Les poésies, Gallimard) | |||
un altro sabato speciale...

Serata iniziatica dedicata alla ricerca del sè: Franco Cuomo ci ha regalato l'opportunità del Viaggio, quello che ci lega alle esperienze e ci fa essere misura di noi stessi. Un bel sabato trascorso tra le emozioni della musica psichedelica del libro e quella dal vivo del pianista Tommaso Filippo Latina.
