giovedì, marzo 01, 2007

Georges Schéhadé




Come in una scena proustiana, ieri sera mentre percorrevo con lo sguardo la mia libreria, in un libro che non sfogliavo da un bel pò, ho trovato appuntata su una vecchia pagina di Repubblica una poesia del poeta surreale libanese (e poi francese) Schéhadé.
E' stato bellissimo riappropriarmi di un'emozione lontana

Quando avremo spiagge dolci
da toccare con lo sguardo
e una vita dove l'ombra si scosta dalla luce
verrà il riposo con i suoi tesori
tu ed io sulla terra delle spiagge
o amore mio che i viaggi
al sonno
stai dormendo












Il y a des jardins qui n'ont plus de pays
Et qui sont seuls avec l'eau
Des colombes les traversent bleues et sans nids.

Mais la lune est un cristal de bonheur
Et l'enfant se souvient d'un grand désordre clair.

In Georges Schéhadé (Les poésies, Gallimard)







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