lunedì, aprile 21, 2008

25 APRILE 1945 PER ANNA


La "Festa del 25 aprile" era chiamata, fino a qualche anno fa, Festa della Liberazione.
Infatti, questa data ricorda la fine del periodo nazifascista e, appunto, la liberazione dell'Italia dalla dittatura di Mussolini (alleato di Hitler) e la vittoria dei Partigiani antifascisti che organizzarono la Resistenza nel centro-nord dell’Italia per riconquistare la libertà e la democrazia.
Proprio il 25 aprile 1945 i Partigiani (con l'aiuto e l'appoggio degli Alleati americani e inglesi) entrarono vittoriosi nelle principali città, liberando l'Italia e gettando le basi per una nuova democrazia.
I Partigiani erano uomini, donne, ragazzi, soldati, sacerdoti, lavoratori, operai, contadini, socialisti, cattolici, comunisti: insomma, gente di diverse idee politiche o fede religiosa, e di diverse classi sociali, ma che avevano deciso di impegnarsi in prima persona (rischiando la propria vita) per porre fine al fascismo e fondare in Italia una democrazia, basata sul rispetto dei diritti umani, della libertà individuale, senza distinzione di razza, di idee, di sesso e di religione. Essi combatterono al fianco di molti soldati provenienti da paesi diversi e lontani (dagli Stati Uniti all’Australia, senza dimenticare Inglesi e Francesi), ma tutti accolti come alleati.
La data del 25 aprile rappresenta perciò un giorno fondamentale per la storia della repubblica italiana, perché rappresenta il culmine del risveglio della coscienza nazionale e civile italiana impegnata nella riscossa contro gli invasori e come momento di riscatto morale di una importante parte della popolazione italiana dopo il ventennio di dittatura fascista.
La Costituzione Italiana attuale, nata dalle idee di democrazia e di libertà degli antifascisti, fu elaborata negli anni successivi proprio da quegli uomini che avevano lottato contro il fascismo. Si dice, infatti, che la nostra Costituzione è figlia della Resistenza antifascista.
La Resistenza, disse Sandro Pertini ex presidente della Repubblica, è da considerare “un secondo Risorgimento i cui protagonisti furono le masse popolari”.

12 commenti:

Anna ha detto...

Grazie Merenica, che bellamente spiegato!. Adesso gli dico a tutti i miei amici che ti leggono.

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Veramente, sei fortunati d'avere un popolo capace di lottare insieme. Non è il caso dell'Espagna, purtroppo. Come diceva il poeta Machado, in traduzione "libera": piccolo spagnolo che arrivi nel mondo, Dio ti protegga, une delle due Espagne va partirti il cuore...
Scritto negli anni 30, rimane vero!

Anna ha detto...

Forse così:

Ecco uno spagnolo che vuole
vivere e a vivere comincia,
fra una Spagna che muore
e un' altra Spagna che sbadiglia.
Españolito che vieni
al mondo, ti guardi Dio.
Una delle due Spagne
ti ghiaccerà il cuore.

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

¿ti guardi Dio? This is to say: God looks at you??? Davvero che non è facile tradurre la poesia! come diceva Robert Graves, "la poesia è quello che si perde nella traduzione!!

Unknown ha detto...

beh, per essere precisi (e sinceri) la 'resistenza' è stato un evento vissuto e sentito in modo particolare dal nord dell'italia. il sud si è sempre accodato.
in realtà il nostro paese non si è mai sentito unito fino in fondo.
gli alunni della scuola media di sorrento sono stati in gita scolastica in veneto e ti assicuro che sono stati trattati malissimo sia dai ristoratori che dai commercianti, solo perchè etichettati come 'terroni napoletani'. lo hanno avvertito sulla pelle e lo hanno riportato a scuola con grande dispiacere.
purtroppo l'italia non è una.
forse la spagna sì...

p.s. bella la poesia! grazie

vinci ha detto...

L'Italia non è una e da un certo punto di vista è un bene...prendete questo post come una provocazione storico-culturale...

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Spagna una? Certo che no! A noi, i catalani ci chiamano i polachi, considerano che la nostra lingua, il catalano, è una lingua stranniera... per non parlare del problema con i vaschi...

Anonimo ha detto...

Visto che nessuno riconosce più il valore commemorativo del 25 aprile, rimaneggiato un po' da tutti, come giornata di liberazione dal fascismo e dal nazismo da parte della resistenza partigiana; mi adopererei nelle scuole e nella società a far commemorare questo giorno come una resistenza attiva contro la comunicazione e i media a difesa perenne dalla stupidità di massa come nuova barbarie.Tu che ne dici?

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao...

Unknown ha detto...

@franco: sono d'accordo, anzi ricordiamoci domenica di andare a firmare per il vaffaday contro lo strapotere dei media. a piano di sorrento in piazza cota il banchetto è presente dalle 10 alle 22.
kiss

@gliamicidigeorges: grazie per la citazione e forza barcellona, stasera! auguri per il vostro 'san valentino': mi raccomando la rosa e il libro!

Anna ha detto...

Mi dispiace questo degli alunni, non è giusto che fanno questo con i ragazzi.
Qui ci sono dei partiti che vogliono l’indipendenza di Catalogna dalla Spagna, come la vostra lega nord, ma sono minoritarie. La realtà è che qui conviviamo tutti senza problemi, siamo dal Nord o dal Sud, ma abbiamo tante differenze culturali, ma questo non è un problema per i cittadini, solo per i politici.

adriano ha detto...

merinica innanzitutto complimenti per il blog ... volevo scrivere anch'io qualcosa per il 25 aprile ma ne è uscito un post lungo e tremendo ed ho preferito mettere 3 foto .. vedo che anche tu sei una paesana ...
ciao