venerdì, febbraio 09, 2007

mirror


sento l'attesa dei tasti e la ricerca di una risposta, la tastiera aspetta il contatto.
bene.
la provocazione stana e colpisce le soglie dei nostri valori: meno male!
ciò che esiste non si può ignorare solo perchè non ci appartiene,
è conveniente farci i conti: in una condizione di equilibrio omeostatico
la relazione sociale non evolve, si atrofizza, si sterilizza.
allora no.
che ben venga il trash se ci fa guardare in basso.

1 commento:

Anonimo ha detto...

dove finisce una tastiera cominciano le mie mani,
ardenti di desiderio
ardenti di sfiorare le tue corde.