mercoledì, ottobre 03, 2007

Ancora lui, Clemente... Pastella!

Il Mastellone....

Ma che abbiamo fatto di male?


Ma che abbiamo fatto di male per meritarci Mastella? Quale karma negativo pesa sul popolo italiano? Come possiamo espiare le nostre colpe e togliercelo dai piedi? Chi ha le risposte si faccia avanti, non ce la facciamo più! E' arrivata l'ultima ceppalonata fresca di giornata: adesso si è messo in testa di fare la censura preventiva ad «Annozero», il programma di Michele Santoro. Roba che neanche Berlusconi: lui almeno le censure e le epurazioni le faceva dopo la messa in onda dei programmi. Scrive Paola Di Caro sul «Corriere» di oggi (02.10.07):

"Andrà in onda solo tra due giorni, ma sulla prossima puntata di “Annozero” è già esploso un nuovo caso Mastella. Sì perché, saputo che la trasmissione di Michele Santoro si occuperà del contestato trasferimento del pm di Catanzaro De Magistris, gli uomini più fedeli del leader dell'Udeur sono insorti e hanno chiesto che la trasmissione venga visionata da presidente e direttore generale della Rai, e se serve venga fermata perché — dice il vicesegretario del partito Antonio Satta — non si può «utilizzare il servizio pubblico per fini strumentali e per colpire a senso unico un partito». In caso contrario? «Potremmo presentare una mozione di sfiducia al Cda Rai in Senato».

Parla di «libera iniziativa» di esponenti del suo partito Clemente Mastella, ma si capisce che è molto arrabbiato per quella che considera — per dirla con il suo capogruppo Mauro Fabris — una sorta di «persecuzione». E questo perché, spiega il Guardasigilli, «per essere tale, l'informazione deve essere equilibrata e i conduttori non devono essere faziosi, né con le parole né quando presentano servizi o sondaggi preparati ad hoc.
Qui si rischia di fare un processo stalinista alle persone, che deve finire per forza con le confessioni!». Ma la puntata di “Annozero” deve ancora andare in onda: non si tratta — come denunciano i dipietristi Donati e Mura — di una «inaccettabile censura preventiva»? «Io non invoco censure — la replica di Mastella —, ma chiedo: come mai il servizio pubblico sembra occuparsi solo di me? Non ho un partito del 50%. Così si falsa tutto e si incita all'odio». Per questo, il ministro fa sapere che lui in studio non ci sarà: «Non vado a farmi processare: se ci fosse un confronto all'americana, con un conduttore sopra le parti sì, certo che ci sarei. Ma così...».
E però, ad “Annozero” non sembrano affatto preoccupati: «Siamo qui in Calabria e ci stiamo occupando di un caso che sta suscitando emozione e mobilitazione come non se ne vedeva da tempo da queste parti: perché dovremmo fermarci?», si chiede quasi stupita Beatrice Borromeo, la bionda giornalista che affianca Santoro, e che nega ogni tipo di «killeraggio» su Mastella: «Lui nella vicenda De Magistris ha un ruolo non da protagonista, certo è coinvolto perché ha mandato gli ispettori a Catanzaro e poi ha deciso il trasferimento, ma la faccenda è più complessa ed è molto interessante, non vedo perché dovrebbero essere i partiti a dirci di cosa dobbiamo occuparci e di cosa no, e sono certa che la Rai ci sosterrà».
Certo, a leggere qualche passaggio di ciò che scrive sul suo blog l'inviato di punta in Calabria di “Annozero”, Sandro Ruotolo, per Mastella nemmeno quella di giovedì si annuncia come serata facile: il Guardasigilli viene definito «ministro dell'Ingiustizia», si denuncia che «non si era mai visto che un ministro chiedesse "l'allontanamento preventivo" di un sostituto procuratore» che sta indagando anche sui rapporti tra «il nostro di Ceppaloni» e alcuni indagati e su Prodi.
Ma un consigliere Rai come Sandro Curzi — che pure aveva difeso il ministro a spada tratta sul caso “Ballarò” —stavolta è cautissimo: «Aspetto di vedere la puntata prima di giudicare, ci mancherebbe. Se qualcuno ha potere di chiedere informazioni preventive, quello è solo il direttore generale. E comunque, non trovo nulla di strano nel fatto che si faccia una trasmissione sul caso De Magistris, anch'io vorrei saperne di più su una vicenda come questa. Per questo credo che opporsi alla messa in onda della puntata, e minacciare di sfiducia il Cda, sia una forzatura dell'Udeur».

(Scritto da Massimiliano Romiti, Coordinatore nazionale Vp)

(da www.volontapopolare.it)

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