giovedì, novembre 15, 2007

Il pieno di energia...

La chiave nel futuro dell'auto ecologica: le 'elettrostazioni'

Restringi post Espandi postPubblicato da Gianluca Riccio - futuroprossimo

Quando Shai Agassi ha abbandonato la SAP all'inizio di quest'anno, ha annunciato di essere ispirato dall'idea di realizzare qualcosa nell'ambito delle energie alternative.

Oggi ha raccolto 200 milioni di dollari per tirare fuori un coniglio dal cilindro che forse qualcuno si aspettava, ma che pareva piu' difficile a dirsi che a farsi:costruire una catena di stazioni di rifornimento per auto elettriche in tutto il mondo.

Sembra che la teoria del lavoro la dica lunga anche su un fenomeno come quello in esame: uno dei motivi per cui l'auto elettrica non è ancora del tutto decollata è dato dalla mancanza di infrastrutture che la supportino. Ci sono stazioni di rifornimento tradizionali ovunque: non così per le 'elettrostazioni', che sono davvero rare (nei posti in cui sono presenti, per inciso).

Qualcuno potrà obiettare che ci sono già stazioni elettriche di rifornimento ovunque: si chiamano prese elettriche.

Uh. E' qui che entra in gioco la seconda parte del piano: sembra che la nuova compagnia di Agassi voglia fornire le batterie come si forniva una volta il latte, col 'vuoto a perdere'. In pratica, io vado con la mia auto elettrica in una 'elettrostazione', prendono la mia batteria scarica e ne mettono un'altra carica. Riparto all'istante. Così via, chiunque vorrà fare rifornimento andrà in posti come quello, nei quali centinaia di batterie già cariche aspetteranno solo di essere inserite nelle auto elettriche degli automobilisti.

Mi sembra un'operazione davvero di grosso calibro, che introduce una mentalità nuova nell'ambiente: e a occhio direi che 200 milioni di dollari per partire siano davvero pochi. Probabilmente occorrerà trovarne molti di piu' prima di partire come si deve.

A regime, immagino che si potrebbe creare uno standard comune di batteria per auto elettrica, simile a quello esistente per le pile stilo..Ora come ora, tutto appare come il problema dell'uovo e della gallina: non ci sono auto perchè mancano le stazioni, o non ci sono le stazioni perchè mancano le auto?

Non resta che attendere: se i tempi sono maturi per una cosa del genere, Agassi avrà centrato il business del secolo. Viceversa, ecco a voi un altro esempio di tecnologia prematura, come il sistema Iridium o il Videodisco, che nacquero sfortunati in periodi sbagliati.

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