sabato, maggio 03, 2008

QUALI LIBRI PER LA VITA?

Ho trovato questo post sul blog ovadia-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/ e devo dire che ho cominciato a pensare ai libri che hanno determinato la formazione della mia visione del mondo. Subito ho riconosciuto La Gloria di Giuseppe Berto che mi regalò al liceo il mio prof di religione , un sacerdote illuminato, oggi sposato e splendido padre di famiglia, che mi aprì la mente sulla storia e sul suo rappresentare non i fatti, ma i punti di vista. Goffman e Meyrowitz hanno fatto il resto. Ma più mi fermo con la mente e più affiorano le emozioni di autori che hanno attraversato la mia vita di ragazza, di donna, di insegnante, Hesse, Kundera e poi la scoperta di Eco, e poi De Luca e poi Freud e poi...


...e i vostri libri?

da ovadia-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/

di DANIELA OVADIA

Il libro che mi ha cambiato la vita

Sull’ultimo numero di New Scientist diversi scienziati raccontano qual è il libro che ha cambiato loro la vita. Si scopre così che se per Oliver Sacks è stato il molto prevedibile “L’uomo che non dimenticava nulla” del neuropsicologo russo Alexander Luria, per Vilayanur Ramachandran è stato “The art of soluble” del Premio Nobel per la fisiologia Peter Medawar. “Ho capito che la scienza era una grande, romantica avventura” dice il neuroscienziato indiano.

I libri possono davvero cambiare la vita, nelle grandi e nelle piccole cose: la primatologa Jane Goodall, per esempio, ha scelto “Liberazione animale” del filosofo Peter Singer, uno dei pionieri dei diritti degli animali, perché “appena lo lessi divenni istantaneamente vegetariana”.

Il fisico teorico e divulgatore Michio Kaku ha tutta la mia simpatia, avendo scelto “La trilogia della Fondazione” di Asimov, mentre il suo collega Sean Carroll preferisce “Uno, due, tre…infinito”, un superclassico (è del 1947) del fisico russo George Gamow. “Sono una di quelle persone fortunate che sapeva già a 10 anni che cosa voleva fare nella vita” dice Carroll. “Cosa ne sapeva un bambino di fisica o cosmologia? Sapeva, perché aveva letto il libro giusto”.

C’è chi su un libro letto da bambina ha fondato tutta la propria vita di scienziata. È la psicologa dello sviluppo Alison Gopnik, la cui teoria dell’apprendimento infantile deriva dal suo amore per “Alice nel paese delle meraviglie”: nell’intervista sostiene di aver abbandonato una carriera di filosofa chomskiana per studiare le basi dell’apprendimento “perché ero colpita dalla cecità degli adulti, specialmente dalla loro incapacità di riconoscere che i bambini sono molto più intelligenti di loro”.

Il gioco, da vera bulimica della lettura quale sono, mi piace molto: qualche giorno fa, parlando di neuroni specchio in una trasmissione scientifica della TV svizzera mi è venuto spontaneo ricordare che l’uomo è l’unico essere vivente in grado di provare emozioni non solo vedendo un suo simile che le prova, ma anche leggendo, cioè sentendo raccontare (o solo evocare) le emozioni con le parole.

Allora ve lo rilancio e comicio io stessa. Il libro che mi ha cambiato la vita è stato “La peste” di Albert Camus. albertcamus-8cdd7.jpg

Dovevo avere 14 o 15 anni, quando lo lessi, e anch’io, fin da piccola, sapevo cosa volevo fare: “il dottore”. Ma questo libro mi ha illuminata: c’era dentro tutto, la vita, la morte, la lotta contro la malattia, la paura, la caducità dell’uomo, l’altruismo e l’egoismo. Per anni il dottor Rieux è stato il mio personale riferimento etico nel mondo della medicina. Da adulta ho capito altre cose di questo grande libro, e in particolare la sua potenza metaforica, ma da adolescente, pur restando in superficie, mi ha davvero cambiato la vita, dando una consistenza emotiva al mio amore per la medicina (e forse anche per il genere umano).

9 commenti:

Anna ha detto...

Io non poso dire che un unico libro mi abbia cambiato la vita. Ci sono tanti libri che mi hanno impressionato e che hanno dato forma al mio pensiero, al mio carattere ma, cambiato la vita..., penso di no.
Se avessi di menzionare quelli che mi hanno attirato di più, direi:

La rebelión de Atlas di Ayn Ran
El señor de los anillos di Tolkien
La casa de los espiritus d’ Isabel Allende
El alquimista di Pablo Cohelo
La gangrena de Mercè Salisachs
Odessa di Frederick Forsyth
En nombre de todos los míos di Martin Gray...
Papillon de Henri Charriere
La sociedad abierta y sus enemigos de Karl Popper La società aperta e i suoi nemici
Los pilares de la Tierra de Ken Follet
Los hijos del Grial di Peter Berling
Yo Claudio di Robert Graves

E tanti altri che adesso non ricordo, tutti sono parte di me, tutti hanno qualcosa a dire nel mio modo d’essere. Ma se qualche libro mi ha fatto fare qualcosa, questo è stato i libri di Giulio Cesare de Coleen Mcloghlin. Dopo leggere questi libri ho desiderato di andare a Roma, e mi sono andata, e dopo ho incominciato a imparare l’italiano, ed adesso ho una grandissima passione per l’Italia. E dovuto ad imparare l’italiano ho scoperto Oriana Fallaci ed in lei ho trovato quella persona che ha dato parole ai miei pensieri. Ed così, una cosa porta all’altra ed non so dove finirò.

Unknown ha detto...

è proprio come dici tu, anna, una cosa porta l'altra e ogni libro ti lascia qualcosa...

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Io sono anche d'accordo con Anna, ci sono tanti libri che ho letto nella mia vita! Sono stata una privilegiata, senza dubbio, perché da me c'era una biblioteca con circa de 2000 libri perché mio nonno e i miei genitori amavano lire davvero. Così, da bambina ho letto tutti i classici da Camus a Verne, da Shakespeare a Woodhouse, Truman Capote, Borges, Twain, Dumas,Saint Exupery, Sthendal, Alejo Carpentier, Emily e Charlotte Brontë, Zane Grey... non lo so, ci erano tanti e tanti...
Se dovrei scellere uno direi che il libro più carino che ho mai letto è "Diario di Adam ed Eva" di Mark Twain. Credo che spiega le relazione uomo-dona d'una forma bellissima, carina e divertente. Sorprende pensare che è scritto da fa un secolo!
Come Anna, sono contenta d'avere scoperto i libri della McCollough che mi hanno portato cui: scrivendo in italiano in un blog d'una bella donna che è diventa una bella amica per parlare dei libri della nostra vita.
Baci

Unknown ha detto...

Wow!
hai letto proprio tanto e di tutto! non è da tutti nascere in una casa piena di libri e di persone interessate alla cultura. sei sicuramente un modello importante per chi ti sta accanto.
ciao!

vinci ha detto...

Non ho un libro che mi ha cambiato la vita, o forse sì...le memorie di adriano

vinci ha detto...

anche spoon river

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Mi ha piaciuto molto Le Memorie di Adriano anche a me. L'ho letto tanti anni fa... ma penso che è una bella storia.

Anonimo ha detto...

io ho amato moltissimi libri e credo che continuerò ad amarne.Nella lettura sono infedele (forse non solo nella lettura):
capote, colazione da tiffany;
balzac,eugenia grandet;
yourcenar, memorie di adriano,e l'opera al nero;
kafka, tutto ( le metamorfosi e il processo in particolare)
thomas mann, ( la morte a venezia in particolare)tutto
kerouack, sulla strada , i vagabondi del dharma e mexico city blues;
camus,la peste
sartre ,Santo genet commediante e martire;
Adorno, i minima moralia
...insomma a me piacciono quasi tutti

Unknown ha detto...

io vorrei avere il tempo per poterli leggere...ma ancora un pò e poi...
kiss kiss ;-)