giovedì, agosto 30, 2007

LE TASSE, LA CHIESA E L'IPOCRISIA


soldi.jpgOggi sui giornali si apprende la notizia che l'Unione Europea vuole chiarire la situazione dell’esenzione delle tasse che riguardano la chiesa. Precisiamo che vuole avere delle informazioni, dei chiarimenti, per capirci meglio. Non appena si è saputa la cosa ecco che da più parti ci si mobilita a indossare le vesti dei paladini del Vaticano. I politici non possono cogliere occasione migliore per appuntarsi la cosa in agenda per poi magari ripescarla “nell’ora del bisogno”.
La questione è molto semplice: sia Berlusconi che Prodi hanno previsto nelle proprie leggi finanziarie l’esenzione ici per tutti i locali ecclesiastici, sia quelli strettamente legati al culto, che quelli legati ad attività commerciali purché sia presente una minima struttura destinata al culto.
La mensa della Caritas non è un ristorante, qualcuno dichiara. E ci mancherebbe altro! Però che dire di quegli edifici destinati all’istruzione, dove solo qualche “facoltoso” può iscrivere i propri figli? Vogliamo parlare delle rette delle scuole elementari, medie e superiori gestite dai religiosi? Delle case di cura, delle case di riposo? Nessuno li ha citati, e chissà perché…
Per non ricordare che tutti i dipendenti della santa sede e dello stato della città del vaticano sono esentati dall’irpef (questo vale per le pensioni, le retribuzioni e tutto il resto).
E che dire degli stipendi dei sacerdoti che non costituiscono base imponibile ai fini dell’irap? Certo fanno molto bene, e allora perché non guardiamo alle macchine che guidano o ai loro conti in banca (e ve lo dice chi di preti ne ha conosciuti)! Naturalmente non dobbiamo generalizzare, ci mancherebbe! Non tutti sono così. Ma allora perché generalizzare l’esenzione delle tasse? Conosco tanti giovani che fanno altrettanto bene, con uno stipendio ridicolo, ma tassato!!!!
Sapevate che le merci provenienti dall’estero e dirette alla città del vaticano o fuori dalla medesima, a istituzioni o uffici della santa sede ovunque situati, sono esenti dai diritti doganali e da dazi?
Ora, lasciando perdere gli aiuti dello stato italiano (leggi soprattutto 8 per mille) alla chiesa, per le opere meritevoli che porta avanti, penso che questi politici dovrebbero occuparsi degli affari che riguardano noi cittadini che paghiamo le tasse ma se consideriamo i “LORO” privilegi, abbiamo poche speranze.

BY BISPENSIERO - MARCO MARCHESE


Nessun commento: